In Abruzzo il NAS di Pescara ha segnalato alla competente autorità sanitaria e amministrativa il legale responsabile di una cantina vinicola della provincia di Chieti per inadeguatezze igienico-sanitarie e strutturali ed in assenza di rintracciabilità dei prodotti detenuti nei vari vasi vinari e in parte già imbottigliati.
Nel corso del controllo sono state irrogate sanzioni amministrative per 8.000 euro ed operato il sequestro amministrativo di 85.800 litri di prodotti vinosi e 84 bottiglie di “vino cotto”, per un valore di euro 80.000. In un altra cantina del chietino, sempre il NAS di Pescara ha operato il sequestro di 3.300 litri di prodotti vinosi risultati alterati e privi di procedure di rintracciabilità dei prodotti in vasi vinari. Anche in questo caso, irrogate sanzioni amministrative per circa 4000 euro. L’operazione nell’ambito di una campagna condotta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, secondo una mirata strategia di controllo nel settore di produzione e commercializzazione dei vini, contestualmente al periodo stagionale di raccolta della materia prima ed avvio della fase produttiva dei prodotti vinosi. Il piano di verifiche su scala nazionale, svolto tra settembre ed novembre, rappresenta un’intensificazione delle verifiche già svolte da parte dei N.A.S. nello specifico settore durante l’intero anno, dedicate alla verifica della sussistenza di illecite pratiche di vinificazione ed alla ricerca di indicatori di adulterazione e contraffazione. L’obiettivo dei controlli è di identificare ed isolare eventuali operatori scorretti della filiera vitivinicola, a garanzia dell’affidabilità del settore e della salute dei cittadini. In particolare le ispezioni, alcune delle quali effettuate anche con la collaborazione tecnica dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle Frodi (ICQRF), sono state indirizzate alla produzione e commercializzazione di vino fittiziamente proposto con denominazioni di origine non possedute. Tali attribuzioni, di cui possono fregiarsi solo vini che hanno seguito rigidi disciplinari di produzione, conferiscono un valore aggiunto ai prodotti anche dal punto di vista economico, determinando su di essi una maggiore propensione alla concentrazione di fenomeni illeciti. Nel corso delle attività di controllo i Carabinieri dei NAS hanno eseguito in tutta Italia 871 ispezioni, individuando 178 situazioni di non conformità. A seguito delle irregolarità riscontrate, sono stati deferiti all’A.G. 14 titolari di aziende operanti nella filiera del vino e sanzionati ulteriori 162, per un totale di complessive 245 violazioni amministrative contestate, pari a 237.000 euro. Gli interventi hanno consentito di individuare 29 aziende che svolgevano la propria attività in condizioni di gravi carenze strutturali ed igienico-sanitarie, per le quali è stato disposto un provvedimento di sospensione delle attività; allo stesso tempo sono stati riscontrate situazioni relative a prodotti vinosi detenuti in cattivo stato di conservazione, privi di tracciabilità e non censiti nei registri di giacenza della cantina, per le quali è stato operato il sequestro complessivo di oltre 5 milioni di litri di prodotti sfusi, contenuti nelle vasche o cisterne di vinificazione, ancora in fase di trasformazione da mosto o già trasformati in vino. Inoltre sono state bloccate 4.500 bottiglie di vino già confezionate e avviate al circuito commerciale. Le irregolarità più frequenti, quali la detenzione di vino privo di tracciabilità e la mancanza delle registrazioni inerenti le movimentazioni dei prodotti vitivinicoli, sebbene rappresentano situazioni punite da sanzioni amministrative, costituiscono elementi di interesse info-investigativo utili ai Carabinieri per approfondire possibili fenomeni illeciti perpetrati nell’ambito della filiera vitivinicola, come il ricorso alla pratica illecita dell’aggiunta di zucchero al mosto con il fine di aumentare la gradazione del vino, condotta ancora presente nelle fasi di produzione.