Coronavirus, qui tutti gli aggiornamenti di lunedì 1 giugno. La Asl di Teramo sottopone a TAC i guariti. Pronta la app Immuni. Oggi in Abruzzo un solo nuovo caso. Tre i decessi e 29 i guariti.
+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++
Ore 18.38 – Covid Abruzzo, il bollettino di oggi, primo giugno
Ore 17.15 – Covid L’Aquila: dalle 19 obbligo di mascherine davanti ai locali
Ore 16.50 – Covid 19, De Carolis: “Da oggi stagione balneare all’insegna della responsabilità”
Ore 15.30 – Covid Pescara, finito il lockdown il fiume torna inquinato
Ore 13.00 – Covid19, la Asl di Teramo richiama i pazienti guariti
Ore 12.40 – Covid 19 L’Aquila, il Comune autorizza il laboratorio Dante Labs
Ore 12.30 – Covid 19 Abruzzo, in giornata disponibile l’app Immuni
Ore 12.00 – Abruzzo, lavoratori in nero: da oggi sanatoria per braccianti, colf e badanti
Ore 11.45 – Lavoratori pulizie San Salvatore: turni stressanti e poco materiale
Ore 11.30 – Covid 19, Misiani: “misure per l’Abruzzo stimate in un miliardo e mezzo”
Ore 10.30 – Covid 19, finta mail su Immuni fa scaricare virus informatico
Ore 10.00 – Covid 19, cosa cambia dal 3 giugno
Ore 9.00 – Covid 19, Angelosante (Lega) chiede alla Asl apertura H24 di Pescina e Tagliacozzo
LE NEWS ANSA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Nasce un sito dedicato interamente all’app Immuni. “Ripartiamo insieme. Tornare a vivere normalmente è possibile. Immuni ci aiuta a farlo prima e senza rinunciare alla privacy”, si legge nella homepage. L’indirizzo è https://www.immuni.italia.it E poi c’è l’invito a fare il download dell’app: “Aiuta te stesso, la tua famiglia e il tuo Paese. Scarica l’app”. Nella pagina web c’è infatti anche il tasto che collega direttamente agli store. Lo sbarco sui negozi online dovrebbe avvenire a breve, entro la giornata. Immuni viene definita come “uno strumento in più contro l’epidemia”. L’app, si ricorda, “utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici”.
Continua il calo dei contagiati da Coronavirus in Italia: sono complessivamente 233.197, con un incremento rispetto a ieri , quando si era registrato un aumento di 355 contagi, di soli 178 casi. È il dato più basso dal 26 febbraio. I numeri comprendono gli attualmente positivi, le vittime e i guariti. In Lombardia sono 50 in più (ieri 210), pari al 28% dell’aumento odierno in Italia. Ci sono 6 Regioni che comunicano zero nuovi contagiati: Marche, Sicilia, Umbria, Molise, Calabria e Basilicata. Nelle ultime 24 ore in Italia le vittime del Coronavirus sono 60, in calo rispetto alle 75 di ieri. In Lombardia nell’ultima giornata se ne sono registrate 19, mentre ieri erano state 33. I morti a livello nazionale salgono così a 33.475. In 9 regioni non si sono registrate vittime: Veneto, Marche, Sicilia, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria, Molise e Basilicata. Sono 41.367 i malati di coronavirus in Italia, 708 meno di ieri, quando il calo era stato di 1.616. I pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia sono 424, 11 meno di ieri. Di questi, 167 sono in Lombardia, 3 meno di ieri. I malati ricoverati con sintomi sono invece 6.099, con un calo di 288 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 34.844, con un calo di 409 rispetto a ieri. Sono saliti a 158.355 i guariti e i dimessi, con un incremento rispetto a ieri di 848. Domenica l’aumento era stato di 1.874. Nel dettaglio – secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile – gli attualmente positivi sono 20.861 in Lombardia (-135), 5.062 in Piemonte (-99), 3.068 in Emilia-Romagna (-95), 1.468 in Veneto (-32), 1.082 in Toscana (-29), 611 in Liguria (-58), 2.894 nel Lazio (-89), 1.327 nelle Marche (-11), 939 in Campania (-41), 1.155 in Puglia (-22), 293 nella Provincia autonoma di Trento (-11), 967 in Sicilia (-19), 266 in Friuli Venezia Giulia (-12), 744 in Abruzzo (-9), 123 nella Provincia autonoma di Bolzano (-4), 31 in Umbria (+0), 161 in Sardegna (-24), 17 in Valle d’Aosta (+2), 135 in Calabria (-9), 135 in Molise (-10), 28 in Basilicata (-1). Quanto alle vittime, sono in Lombardia 16.131 (+19), Piemonte 3.876 (+9), Emilia-Romagna 4.124 (+10), Veneto 1.918 (+0), Toscana 1.048 (+7), Liguria 1.465 (+2), Lazio 739 (+4), Marche 987 (+0), Campania 413 (+1), Puglia 506 (+2), Provincia autonoma di Trento 462 (+0), Sicilia 274 (+0), Friuli Venezia Giulia 335 (+2), Abruzzo 408 (+3), Provincia autonoma di Bolzano 291 (+0), Umbria 76 (+0), Sardegna 131 (+1), Valle d’Aosta 143 (+0), Calabria 97 (+0), Molise 22 (+0), Basilicata 27 (+0). I tamponi per il coronavirus sono finora 3.910.133, in aumento di 31.394 rispetto a ieri. I casi testati sono finora 2.451.674. (ANSA)
Si è parlato molto dello studio riferito dal professor Zangrillo, che indica una minore concentrazione del virus nei tamponi. “Sono dati preliminari, ma se verificati ci danno grande speranza, perché potrebbe voler dire che la temuta seconda ondata di ottobre non si sarà”. commenta l’ex ministro alla Sanità Ferruccio Fazio, presidente della Task Force Fase 2 Sanità in Piemonte. Della stessa opinione di Fazio si è detto il professor Paolo Vineis, supervisore del monitoraggio epidemiologico in Piemonte. “Sono totalmente d’accordo con Fazio”, dice l’epidemiologo.
Lo studio condotto su 200 pazienti ricoverati al San Raffaele di Milano evidenzia che il virus SarsCov2 si replica molto meno rapidamente rispetto a un paio di mesi fa e che la carica virale a maggio è 10 volte inferiore che a marzo. È il dato osservato in 200 pazienti ricoverati all’ospedale San Raffaele, da marzo a maggio, in uno studio coordinato da Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia, e in via di pubblicazione sulla rivista Clinical chemistry and laboratory medicine. È lo studio citato da Alberto Zangrillo, primario del reparto di Anestesia e rianimazione del S. Raffaele. L’indagine, spiega all’ANSA Clementi, “è partita dall’osservazione fatta dai medici di Terapia intensiva e dei reparti Covid sulla minore gravità della malattia e minor ricorso al ricovero in terapia intensiva”. Dopo aver escluso che il virus avesse subito mutazioni genetiche significative, i ricercatori, con una tecnica di analisi molecolare, hanno studiato la velocità di replicazione del virus. Il confronto è stato fatto analizzando le quantità di virus presenti nei tamponi di 100 malati Covid, ricoverati nella prima metà di marzo, e 100 nella seconda metà di maggio. “È così emersa una differenza macroscopica tra i pazienti di maggio e marzo – prosegue -. Tutti quelli di maggio avevano infatti una carica virale e una velocità di replicazione 10 volte inferiore a quella dei malati di marzo”. Si tratta di un “aspetto già osservato in altri virus – prosegue Clementi – come quello dell’Hiv, dell’epatite B o C: tanto maggiore era la loro replicazione, tanto più rapida era la progressione della malattia”, continua Clementi. Se ciò possa spiegare la differenza clinica osservata in questi mesi, “non lo so dire, ma è un dato significativo e che si è osservato anche per altri virus – conlcude Clementi -. Ora lo studio continuerà su altri pazienti e verrà allargato anche a pazienti americani, con la collaborazione di Guido Silvestri della Emory university di Atlanta”.
La Russia registra farmaco che velocizza il decorso del Covid-19. “RDIF e ChemRar, in stretta collaborazione con il ministero della Salute, hanno rapidamente prodotto e registrato un farmaco che supera i suoi omologhi mondiali non solo in termini di efficacia ma anche di sicurezza”, ha detto Kirill Dmitriev, ad del Russian Direct Investment Fund. L’Avifavir, basato sul Favipiravir, “più che dimezza la durata della malattia, garantendo che la maggior parte dei pazienti sia libera da infezioni dopo il quinto giorno di trattamento, il che aiuta a combattere con più successo il virus ed evita che gli ospedali russi vengano travolti”, ha aggiunto Dmitriev. Sul farmaco giapponese Avigan molti sono stati i pareri controversi. Ma secondo RDIF, che ha diffuso una nota ufficiale, il virus, nei pazienti che prendono Avifavir, muore “entro quattro giorni” invece che “i nove giorni della terapia regolare” e che l’efficienza del farmaco supera l’80%, criterio standard per un farmaco con un’elevata attività antivirale. Dopo i primi quattro giorni di trattamento “il 65% dei 40 pazienti che hanno assunto Avifavir è risultato negativo al coronavirus”, ovvero il doppio rispetto al gruppo che riceveva la terapia regolare. Al decimo giorno il numero di pazienti con test negativi ha raggiunto “il 90%”. Nel 68% dei pazienti che assumevano Avifavir la temperatura si è poi normalizzata “al terzo giorno” mentre per i pazienti del gruppo di terapia regolare questo è avvenuto “al sesto giorno”. Attualmente è in corso la fase finale degli studi clinici di Avifavir, che coinvolgono 330 pazienti, approvati dal ministero della Salute russo il 21 maggio 2020. Il numero di centri medici ammessi agli studi clinici di Avifavir è aumentato da 30 a 35 in tutte le regioni della Russia, ha reso noto RDIF. “Avifavir non è solo il primo farmaco antivirale registrato contro il coronavirus in Russia ma è anche forse il farmaco anti-COVID-19 più promettente al mondo”, ha precisato Dmitriev. “È stato sviluppato e testato in studi clinici in Russia in un periodo di tempo senza precedenti permettendo all’Afivavir di diventare il primo farmaco registrato al mondo basato sul Favipiravir”.
Chi soffre di diabete ha un maggior rischio Covid-19. A dirlo è uno studio internazionale condotto da un team statunitense e greco, in fase di pre-pubbicazione. Secondo questa meta-analisi, che ha analizzato altre ricerche fatte in precedenza, la probabilità di morte è maggiore del 65% nei pazienti diabetici ospedalizzati per Covid-19 rispetto a chi non ha questa stessa condizione. Nello studio del Montefiore Medical Center, dell’Albert Einstein College of Medicine, del Jacobi Medical Center e dell’Università del Pireo,sono state osservate 18.506 persone (3.713 diabetici e 14.793 non diabetici), tutte affette da Covid-19. Secondo i ricercatori sono necessari ulteriori studi per valutare se questa associazione sia indipendente o meno dalla malattia derivata dal virus Sars-Cov-2. L’intenzione degli studiosi è anche quella di continuare ad indagare sul ruolo del glucosio prima o durante la malattia. Sono più di 400 milioni le persone che soffrono di diabete in tutto il mondo. Secondo stime della World Diabetes Federation entro il 2040 il numero è destinato ad arrivare a 642 milioni. In Italia son o affetti da questa patologia più di 3 milioni di persone.
L’emergenza coronavirus quasi tre mesi di lockdown hanno praticamente azzerato i furti in treni e stazioni nel 2020: dai dati della Polizia Ferroviaria emerge infatti un calo del 94% in questi cinque mesi, con i reati passati da 504 a 36. Complessivamente, durante le varie fasi dell’emergenza, la Polfer ha effettuato 85.775 servizi di vigilanza nelle stazioni e 10.068 servizi a bordo treno, per un totale di 21.064 treni scortati. 927.359 le persone identificate, di cui 278 arrestati e 4.860 denunciate, mentre sono stati 5.221 i servizi antiborseggio. Infine, sono 118 i minori non accompagnati che sono stati rintracciati e restituiti alle famiglie o collocati in comunità. E anche su questo fronte le limitazioni agli spostamenti hanno inciso fortemente, facendo segnare una flessione del 37% (lo scorso anno i rintracci erano stati 289). Quanto ai controlli specifici per il rispetto delle disposizioni contro il coronavirus, il personale delle Polizia ferroviaria ha controllato 829.984 viaggiatori e applicato 6.821 sanzioni (0,8% del totale).
“Siamo passati da una fase di circolazione epidemica a una circolazione endemica. Possiamo attraversare la strada? Si, certamente. Dobbiamo avere paura ad attraversarla? No, basta fare attenzione. Questo però non vuol dire che possiamo attraversarla bendati”. E’ quanto sostiene su facebook Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force pugliese per l’emergenza coronavirus. “In questi giorni – scrive – abbiamo poche certezze: i reparti ospedalieri si stanno via via svuotando; i nuovi casi positivi si riferiscono per lo più a portatori asintomatici o paucisintomatici, che quindi esprimono basse cariche virali; il numero di portatori è comunque alto, considerando che la maggior parte non viene rilevata e che il virus si mantiene alla stato di portatore per molto tempo”. Quindi, Lopalco invita alla prudenza: “Guarda a destra e sinistra prima di attraversare la strada” vuol dire avere prudenza “perché il traffico esiste e il pericolo può arrivare anche dall’inatteso. I miei genitori facevano terrorismo? Di certo no. Non mi dicevano mica di non attraversare la strada. Mi ricordavano di stare attento e valutare bene il rischio”.
“Dal punto di vista clinico i casi attuali sono oggettivamente meno pesanti. Bisogna capire se il virus sia davvero mutato”. Alcuni studi avrebbero mostrato delle “varianti meno aggressive, ma non sappiamo quanto potrebbero essere diffuse”. Il virologo Fabrizio Pregliasco, è intervenuto così, durante la trasmissione Agorà su Rai3, in merito al dibattito nato dalle parole del direttore di Anestesia del San Raffaele, Alberto Zangrillo. “Zangrillo ha ecceduto nei toni” ma non è l’unico. “Uno studio di Clementi del San Raffaele, su 200 casi, ha dimostrato che la carica virale ora è inferiore”, ha detto Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano. “Anche nel nostro ospedale vediamo meno casi e meno pesanti”. Tra le ipotesi “potrebbe essere che questa prima ondata abbia toccato in modo più massiccio le persone più fragili e con più comorbidità”. Ciò non significa che possiamo star tranquilli. “Questo virus ci ha presi alla sprovvista. Quindi è giusto pensare al peggio”. Pertanto, attenzione alla movida: “il virus – ha concluso- ancora circola e ognuno di noi deve sentirsi potenzialmente contagioso”.