Coronavirus Abruzzo: le palestre aquilane, come tutte, sono in difficoltà ma spingono per riaprire all’interno dei loro locali con tutti i protocolli previsti per la sicurezza. Al momento la situazione è incerta, Liris in un incontro ha promesso velocità per la legge regionale
Un esercito che spesso sembra di invisibili ma che invece é formato da intere famiglie che vivono di sport. Sono titolari di palestre, istruttori e collaboratori. All’Aquila un mondo colorato fatto di tante realtà del fitness, piccole o grandi che siano accomunate in questo momento da tantissime difficoltà. Una categoria finora rimasta inascoltata se non fosse per un incontro che l’assessore regionale allo sport Guido Liris ha portato avanti con la filiera del benessere. Nella fase 2 si era parlato di riaperture ma ad oggi non c’è una data precisa (anche se si ipotizzava il 18 maggio) e non ci sono certezze sulle modalità di ripresa delle palestre.
Tuttavia in molti hanno cominciato ad organizzarsi facendo lavori, distanziando le macchine. Più semplice per chi ha spazi, molto difficile per chi non ne ha. Di fatto molti rappresentanti di palestre si sono uniti sintetizzando in un documento le problematiche che ha illustrato all’assessore uno dei presenti, Stefano Pietropaoli. Affitti da pagare e spese fisse nonostante l’attività ferma, costi per adeguare locali e sanificazioni continue poi, ammortizzatori sociali per loro e per i dipendenti e il fatto che per mesi le palestre non vedranno circolare un euro in cassa in quanto i clienti vorranno chiaramente recuperare gli abbonamenti sospesi prima del lockdown.
La situazione non è affatto semplice. Si parla di spazi chiusi e L’Aquila non è strutturata e preparata per organizzare attività all’aperto come molte palestre della costa potrebbero invece fare. Obiettivo è riportare gente in palestra ma in sicurezza, spiegano. L’assessore, dal canto suo, non può promettere nulla ma se non altro ha ascoltato e qualcosa ha già fatto. Una proposta di legge regionale che ha già sottoposto alla maggioranza e che spera in Consiglio non troverà opposizione, in quanto misura di aiuto. Tiene conto di affitti, di ristoro per le utenze e si sta cercando di inserirvi fondi per il contenimento dei rischi. Di certo gli imprenditori accelerano sulla tempistica, per loro questo è fondamentale per sopravvivere.