Gravi irregolarità in grado di minare gli equilibri finanziari dell’Ente”. E’ quanto rileva, in una delibera dei giorni scorsi, la Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo, a proposito del Comune di Pescara, che è sottoposto a Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (Prfp) della durata di dieci anni (2015-2024).
Segnalato, in particolare, un “differenziale di parte corrente difforme rispetto all’obiettivo del piano per un valore negativo di euro 38.455.039 euro”. L’ente ha 30 giorni di tempo per informare la Sezione regionale circa le misure correttive. La Prfp – l’adesione è stata deliberata dal Consiglio comunale il 30 dicembre 2014 – è uno strumento di riequilibrio per gli enti nei quali sussistano squilibri strutturali del bilancio, in grado di provocare il dissesto finanziario. La procedura in questione assegna significative funzioni alla Corte dei conti, in particolare in termini di attività di controllo.
Diverse le criticità rilevate: il differenziale difforme, “indice di un percorso di risanamento contabile in crisi”; l’utilizzo di un avanzo di amministrazione “soltanto formalmente positivo, nonostante i richiami più volte formulati nel corso delle precedenti analisi sul piano”; l’utilizzo per spesa corrente dei risparmi derivanti da rinegoziazione di mutui; “consistente mole di residui attivi relativi ad esercizi precedenti connessa ad una bassa percentuale di riscossione”; percentuale di copertura dei servizi a domanda individuale “inferiore rispetto a quella calcolata in sede di previsione,
sulla quale ha notevolmente inciso l’attuale quadro epidemiologico”; debiti fuori bilancio in grado di “impattare negativamente sulla situazione di equilibrio finanziario, il cui valore risulta addirittura raddoppiato fra l’esercizio 2019 e 2020″; mancata conciliazione dei rapporti creditori e debitori tra l’Ente e gli organismi”.
Altra criticità è la “persistente sofferenza nella gestione di cassa, che emerge sia dal punto di vista quantitativo che dalla costanza con cui viene fatto ricorso allo strumento dell’anticipazione di tesoreria, il quale ha determinato per di più il pagamento di una cospicua mole di interessi passivi (importo complessivo 2019 – 2020 pari ad euro 580.808,45)”. Strettamente connessa a questa criticità è la “mancata ricostituzione del fondo cassa vincolato per incapienza dei fondi e relativa distorsione delle rispettive entrate vincolate”.
“In ragione dei fattori di crisi rilevati – scrive la Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo – il Comune di Pescara mostra di avere allo stato un precario equilibrio finanziario, non bilanciato dalle misure previste dal Prfp. Come già evidenziato l’analisi di cassa mostra, infatti, un ricorso strutturale e, dunque, patologico, alle anticipazioni di cassa, ordinarie e straordinarie, unito in maniera concomitante all’utilizzo della cassa vincolata, in particolare per gli esercizi 2019 e 2020”.
“La situazione complessivamente descritta appare idonea a peggiorare, in prospettiva, gli equilibri – si legge ancora – Pertanto, a salvaguardia degli stessi, la Sezione accerta la presenza di gravi squilibri che possono determinare l’ulteriore peggioramento degli equilibri di bilancio e, in prospettiva, il mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi nel 2021”. La Sezione della Corte dei Conti, in conclusione, dispone che “entro 30 giorni dalla comunicazione della deliberazione n. 14/PRSP/2022, l’Amministrazione comunale informi la Sezione delle misure correttive già programmate o in corso di adozione al fine di superare le criticità ed irregolarità rilevate nella presente deliberazione e nella precedente deliberazione n. 165/2020/PRSP, per quanto riguarda, in particolare, le rilevate tensioni di cassa e la necessità di porre in essere adeguate misure prudenziali per fare fronte agli effetti, sulla gestione finanziaria dell’Ente, dell’attuale situazione emergenziale epidemiologica”.