Nuovo Senso Civico ritiene che sia necessario dotare la pista ciclopedonale della Costa dei trabocchi di una regolamentazione ed auspica che venga presto dato corso alla gestione della Via Verde per stabilire un primo terreno d’intesa con la Regione.
Mentre WWF e sette associazioni ambientaliste vastesi, Arci provinciale, Stazione ornitologica abruzzese (Soa) e Forum H2O nei giorni scorsi hanno diffidato la Provincia di Chieti a redarre il regolamento per la gestione della nascitura Via Verde, l’associazione abruzzese Nuovo Senso Civico è di diverso avviso e spiega le motivazioni in un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente:
“Pochi giorni fa è uscita la bozza del regolamento della gestione della Via Verde della Costa dei Trabocchi e subito si sono levate legittime preoccupazioni in termini di opportunità, ma anche di pericoli.
Si sa, ciascuno ha la sua particolare visione del territorio, appassionata, a volte gelosa ed esclusiva. Noi di Nuovo Senso Civico, non facciamo eccezione. Ognuno di noi ha cercato di conciliare, però, la sua idea romantica di un paesaggio inaccessibile alla massa e per questo in qualche modo prezioso e in parte duraturo, con quello della sua fruizione per tutti, affinché tutti condividano il bello di una costa unica, nella quale il mare è così strettamente legato a porzioni di campagna e di collina.
Un tratto di costa che la rete ferroviaria per tanti anni ha preservato da una antropizzazione esagerata o dalla presenza delle inevitabili palazzine fronte mare, insomma da una sorte alla quale decine e decine di chilometri costieri sono stati condannati (la cosiddetta “francavillizzazione”, per rimanere in Abruzzo).
La ferrovia, però, da anni ha cambiato il suo tracciato, affidando così a ciascuno di noi il futuro di quella preziosa striscia di territorio: che fare? quale modello di sviluppo seguire? come difendere quel “bene comune”? come coniugare la difesa dell’ambiente con quello dello sviluppo del turismo e quindi dell’economia locale? C’era e c’è, chi, in cuor suo, vorrebbe che su quella rete ferroviaria dismessa, semplicemente crescesse spontanea la vegetazione mediterranea per preservare quella piccola costa e difenderla da una fruizione selvaggia (anche questa è un’idea che ha una sua logica). C’è chi invece ha pensato che fosse giunto il momento, anche in questa parte dell’Abruzzo, per uno sviluppo sostenibile, che fosse insieme risorsa economica e salvaguardia dell’ambiente, in uno sforzo di intenti tra pubblico e privato.
E qui veniamo ad oggi ed alle conclusioni che abbiamo tratto, coscienti che la scelta di un turismo sostenibile debba essere sorretta non solo in via teorica, ma soprattutto nutrita di idee fattive.
Per questo riteniamo prioritario esprimere la volontà che debba esistere un Regolamento per la Gestione della Via Verde della Costa dei Trabocchi con il fine di stabilire un primo terreno d’intesa con la Regione (ex art. 4 comma 2 LR 5/2007), alla quale spetta la Redazione del Programma di Coordinamento delle Attività delle Aree Protette della Costa Teatina (art. 4) nonché dei Piani di Assetto Naturalistico (art.6) e delle Norme di Salvaguardia (art. 11).
Nuovo Senso Civico ritiene che l’adozione di un Regolamento sia non solo opportuna, ma anche auspicabile e necessaria ai fini di evitare l’attuale rischio d’infestazione di attività selvatiche lungo la Costa Teatina, dovuto all’assenza di qualsiasi regolamento unico e alla presenza di numerose regole differenti da Comune a Comune (da 8 a 14).
Nel merito, Nuovo Senso Civico ritiene che un numero limitato di correzioni, limature e integrazioni nella bozza odierna del Regolamento, possa renderla perfettamente aderente non solo alla lettera, ma anche allo spirito sostanziale di tutte le norme e i piani che tutelano – e tuteleranno – lo scrigno prezioso della nostra Costa e il bene della Via Verde.
Il regolamento va letto ed integrato in tutte le sue sfumature (la limitazione dei codici Ateco ad esempio impedirà che la Via Verde diventi un bazar incontrollato); le limitazione nella quantità di attività presenti, la presenza di strutture amovibili, il fissare il numero dei parcheggi in quelli già esistenti, vigilando sulle aree a servizio, sono tutti elementi di controllo fondamentali.
Non dimentichiamo che questo regolamento andrà poi al vaglio del Sindaci ed è li che bisognerà vigilare e che si vedrà la loro volontà di effettuare scelte in armonia con il territorio. Alcune Amministrazioni si sono dimostrate davvero poco lungimiranti, soprattutto nella gestione dei parcheggi e nel difficile compito di contemperare interessi pubblici e pressioni dei privati. Poco conta anche la maggiore sensibilità odierna della singola gestione amministrativa, visto che le amministrazioni cambiano. Da qui la necessità di dotarsi di una carta che abbia quest’occhio al futuro di uno sviluppo turistico sostenibile, che non solo non snaturi il territorio, ma se possibile lo migliori e lo renda prezioso.
E’ per questo, per dotare questa preziosa risorsa di un regolamento, piuttosto che di nessuno, che Nuovo Senso Civico, dissociandosi da eccessivi allarmismi ma in maniera ferma, offre la propria collaborazione, volontaria e gratuita, all’Amministrazione procedente, al fine di perfezionare la bozza di Regolamento in modo universalmente accettabile.
E’ noto come non ci siano mai tirati indietro quando c’è stato da portare fino alle estreme conseguenza la nostra attività, sino alla costituzione in giudizio al fine di tutelare le posizioni a difesa del territorio.
Basti pensare da ultimo alla nostra costituzione nel giudizio presso il Tar nei confronti della San Vito Resort che ha fatto ricorso nei confronti del Comune di San Vito Chietino per vedere realizzato il Resort (stiamo parlando di 30.000 mq. cubi di cemento, di 400 stanze, ristoranti, ecc., su una delle più belle colline di San Vito Chietino). Ebbene in quel procedimento, che ha ancora una strada lunghissima da percorrere, è stato riconosciuto il nostro diritto, come associazione, all’esame delle nostre osservazioni e quelle della Provincia, che in precedenza la vecchia amministrazione Comunale aveva completamente ignorato.
Vedete quindi a quali responsabilità siamo chiamati tutti noi cittadini, a quale sforzo, a quale studio, poiché si rischia che il vuoto lasciato da una mancata regolamentazione della Via Verde porti semplicemente vantaggi a coloro (e sono tanti) che poco hanno a cuore l’interesse pubblico, il bene comune, la difesa dell’ambiente. E questo non possiamo permetterlo , è il tempo per una evoluzione costruttiva della nostra opera”.