Dalla settima indagine di Cittadinanzattiva emerge che in Abruzzo, per il servizio mensa scolastica, la spesa media per famiglia è di 74 euro al mese
L’importo – in equilibrio rispetto all’anno scorso – riguarda l’anno scolastico in corso ed è più basso rispetto ai circa 85 euro (poco più di 4 a pasto) della media nazionale. In particolare, in Abruzzo si va dai 2,48€ a pasto nelle scuole di L’Aquila ai 4,41€ di Chieti.
Quanto ai pasti, la regione mediamente più costosa è la Basilicata (109€ mensili) mentre quella più economica è la Sardegna (61€ nell’infanzia e 65€ per la primaria).
L’incremento rispetto alla precedente indagine, riferita al 2022/23, è stato di oltre il 3% per quanto riguarda il dato nazionale, ma le variazioni sono molto differenti a livello regionale: in Calabria si registra un aumento di oltre il 26%, mentre in Umbria la riduzione più evidente di circa il 9%.
A livello di singoli capoluoghi di provincia, sono le famiglie di Barletta a spendere di meno per il singolo pasto (2€ sia per l’infanzia che per la primaria) mentre per l’infanzia si spende di più a Torino (6,60€ a pasto) e per la primaria a Livorno e Trapani (6,40€). Fra le città metropolitane, soltanto Roma rientra nella classifica delle meno care, con un costo a pasto per la famiglia tipo di circa 2,32€ in entrambe le tipologie di scuola.
Questi sono i dati che emergono dalla VII Indagine sulle mense scolastiche: Cittadinanzattiva ha preso in esame le tariffe di tutti i 110 capoluoghi di provincia sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria.
La famiglia di riferimento considerata dall’indagine è composta da tre persone (due genitori e un figlio minore), ha un reddito lordo annuo di € 44.200, con corrispondente ISEE di € 19.900. Nel calcolo della quota annuale del servizio di ristorazione scolastica si è ipotizzata una frequenza di 20 giorni mensili per un totale di 9 mesi, escludendo eventuali quote extra annuali e/o mensili.
La ricerca ha preso in considerazione anche la presenza dei locali mensa all’interno degli istituti: in Italia sono solo in un edificio scolastico su tre: Sud e isole risultano penalizzate e il divario non è stato colmato nemmeno con i fondi del PNRR. In Puglia, Abruzzo e Lazio sono presenti in un edificio su quattro.
Secondo l’Anagrafe nazionale, un terzo degli edifici scolastici, ossia 13.533 su 40160, ha un locale mensa. La distribuzione però non è omogenea, in quanto nelle Regioni del Sud poco più di un edificio su cinque dispone di una mensa scolastica (al Centro è il 41% e al Nord il 43%) e la quota scende al 15,6% in Campania e al 13,7% in Sicilia. La regione con un numero maggiore di scuole dotate di mensa è la Valle d’Aosta (72%), seguita da Piemonte, Toscana e Liguria dove è presente in 6 edifici su 10. Il PNRR non viene incontro alle esigenze delle scuole del Sud, almeno non nella misura sperata. Su 1052 interventi previsti e 600 milioni di fondi stanziati, il Sud riceve – da graduatorie di giugno 2023, le ultime disponibili – la metà delle risorse, contro il 58% previsto dal piano originario.