Il Cotir di Vasto verso lo smantellamento. 27 ricercatori sulle tecniche irrigue perdono il lavoro dopo 2 anni senza stipendi. I sindacati chiedono un incontro con la Regione. Febbo va alla Corte dei Conti.
I rappresentanti sindacali hanno chiesto un incontro con l’assessore regionale Dino Pepe, a seguito della situazione ormai drammatica del centro Cotir di contrada Zimarino, che va verso la chiusura a differenza del “gemello” Crab di Avezzano, che era nella analoga condizione, ma è stato “salvato” dalla Regione attraverso progetti speciali, che invece non sono stati attivati per il centro di ricerca vastese. La chiusura -salvo colpi di scena- giunge al termine di una fase di prolungato commissariamento, e con i 27 ricercatori da due anni senza stipendi e che con proprie risorse hanno tenuto aperto il centro.
Adesso si chiude, spiega il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo, “perché la Regione non ha garantito neanche il pagamento delle utenze e la minima manutenzione dei beni di proprietà. Una vera e propria vergogna che porterò ancora una volta all’attenzione della Corte dei Conti. In questi anni i lavoratori sono stati soltanto illusi dalle promesse fatte dal governo regionale che oggi manda a casa una trentina di persone (peraltro senza stipendi) dopo 3 anni di agonia mentre riesce a trovare soluzioni e politiche di rilancio per il Crab di Avezzano, dove si vota e comunque c’è l’interesse dei consiglieri regionali di maggioranza. Due pesi due misure, eppure il 60/65% del PIL agricolo regionale è prodotto proprio nella provincia di Chieti dove tra l’altro sono ubicate le maggiori industrie agroalimentari e la produzione vitivinicola è l’85% di quella regionale”.