Continuano ad aumentare i ricoveri in Abruzzo. Cresce il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva, oggi a quota 85, superando anche il record di 82 registrato nei giorni scorsi. Da domani rinforzi alla Asl di Pescara. Marsilio insiste con la vaccinazione dei 18enni: “Tappa obbligata per riaprire le scuole in sicurezza”.
Nelle ultime ore in rianimazione si contano quattro pazienti in più, al netto di decessi, dimissioni e sei nuovi ricoveri. Il tasso di occupazione dei posti letto sale al 41,4%, a fronte di una soglia di allarme del 30%. Dei 719 pazienti complessivamente ospedalizzati, 634 (uno in più rispetto a ieri) sono invece in area medica. In questo caso il tasso di occupazione dei posti letto è del 42,7% (soglia di allarme 40%). Gli altri 12.336 positivi (-61) sono in isolamento domiciliare.
Soffre, in particolare, l’ospedale di Pescara – l’area metropolitana è martoriata dalla variante inglese, responsabile del 70% dei contagi – dove tutta la catena di gestione dell’emergenza, dal 118 al pronto soccorso, è in tilt da giorni. Al completo il Covid Hospital del capoluogo adriatico. Dalle ultime ore non è più possibile ricorrere neppure ai trasferimenti, perché anche gli altri ospedali della regione, soprattutto Teramo, stanno raggiungendo il livello di saturazione.
La Asl di Pescara, intanto, corre ai ripari dopo aver preso atto delle difficoltà riscontrate nel tracciamento dei contatti dei positivi al coronavirus, saltato anche a causa della mancanza di personale. Da domani saranno operativi 20 nuovi operatori che si occuperanno proprio di contact tracing. Oggi è in corso la formazione. Nel capoluogo adriatico e in tutta la provincia la variante inglese è responsabile del 70 per cento dei contagi. Nelle ultime settimane il sistema sanitario è andato in tilt, non solo per quanto riguarda i ricoveri – il Covid Hospital è al completo e si fa fatica a gestire i tanti accessi quotidiani – ma anche per quanto riguarda le attività di tracciamento dei contatti dei positivi, una delle misure essenziali per contenere la circolazione del virus e spegnere sul nascere i focolai.
L’area più colpita è il Chietino, ma anche il Teramano continua a mostrare segnali di rapida crescita. Un dato positivo è quello sui guariti, che superano quota 40mila.
Anche alla luce dei dati di oggi, a partire dalla occupazione della terapia intensiva, Marsilio insiste nel chiedere che si cominci a vaccinare anche i 18enni: “Se vogliamo, il prima possibile, riaprire le scuole in sicurezza non comprendo come lo si possa anche solo ipotizzare se si continua a vaccinare dal primo all’ultimo docente e amministrativo, giustamente sia chiaro, ma non gli studenti. Intanto quelli che hanno compiuto 18 anni, come per legge. Ma subito”. Quanto all’emergenza terapie intensive: “La variante inglese sta procurando proprio questo: la rapidissima diffusione con relativo incremento ospedaliero”.