Sono 181, di età compresa tra 2 e 87 anni, i nuovi casi di positivi al Covid registrati oggi in Abruzzo. Un decesso nel Chietino: un uomo 72enne. 111 dimessi-guariti. Scendono i ricoveri. Tasso di positività all’1.27%.
Il totale dall’inizio dell’emergenza sale a 85.661. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 1 nuovo caso e sale a 2.574: si tratta di 72enne della provincia di Chieti.
Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 79789 dimessi/guariti (+111 rispetto a ieri).
Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 3.298* (+69 rispetto a ieri).
*(nel totale sono ricompresi anche 621 casi riguardanti pazienti persi al follow up dall’inizio dell’emergenza, sui quali sono in corso verifiche)
84 pazienti (-6 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica; 11 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 3203 (+102 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 4297 tamponi molecolari (1.544.574 in totale dall’inizio dell’emergenza) e 9.937 test antigenici (1.231.044).
Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 1.27 per cento.
Del totale dei casi positivi, 22.035 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+51 rispetto a ieri), 21.523 in provincia di Chieti (+46), 20.336 in provincia di Pescara (+37), 20.945 in provincia di Teramo (+48), 693 fuori regione (invariato) e 129 (-1) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.
Continua a salire, in Abruzzo, l’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti, che sale a 98,5; solo una settimana fa era a 75. Un dato più alto di 50, unito al superamento delle soglie di allarme dei ricoveri, determina il passaggio in zona gialla. Restano contenuti, però, gli indicatori sui ricoveri: il tasso di occupazione dei posti letto scende al 6% per l’area medica (-1%) e resta fermo al 6% per le terapie intensive (-1%), a fronte di soglie di allarme rispettivamente del 15 e del 10%. I parametri, dunque, restano da zona bianca.