L’Abruzzo in zona bianca da lunedì 7 giugno, sempre che i dati restino inalterati. “Peccato per Pescara che poteva andarci prima essendo la provincia italiana con la più bassa incidenza dei contagi per centomila abitanti”. Così il presidente della Regione, Marsilio, al termine dell’unità di crisi a L’Aquila.
Nel corso dell’unità di crisi, oggi pomeriggio a L’Aquila, dopo aver riassunto dati relativi a nuovi casi, decessi e ricoveri – analizzati provincia per provincia- il presidente Marsilio ha ribadito la grande attesa per lunedì 7 giugno giorno in cui l’Abruzzo diventerà zona bianca. Sempre che i dati restino inalterati e, quindi, ottimi come da 15 giorni a questa parte.
“Se la prossima settimana confermiamo questi dati e, anzi, li miglioreremo l’Abruzzo sarà la quarta regione in Italia ad accedere alla zona bianca dopo le prime tre che entrano in bianco già da lunedì”.
Il presidente ha, poi, espresso il rammarico per la provincia di Pescara: “Da oltre un mese Pescara ha un’incidenza bassissima di contagi. Purtroppo la norma prevede che noi presidenti di regione possiamo adottare solo misure più restrittive ma non possiamo fare nulla quando l’eccezione è in positivo. Pescara avrebbe meritato anche simbolicamente l’accesso anticipato alla zona bianca. I dati ci dicono che ha già le condizioni per poterlo fare in sicurezza”. Marsilio aveva nei giorni scorsi scritto al ministro Speranza proprio per far anticipare di qualche giorno l’ingresso dell’Abruzzo tra le regioni in zona bianca. Nulla di fatto.
Intanto, sul fronte nazionale è la Valle d’Aosta con 79 per 100 mila la regione la regione con il valore dell’incidenza dei casi di Covid ogni 100 mila abitanti più alto, segue la Campania a 66 e la Basilicata a 62. Il Molise ha il valore più basso a 12. Per quello che riguarda invece l’occupazione dei reparti di area medica (il cui valore medio nazionale è 14%) l’impegno più alto si registra in Calabria al 29%, seguita dalla Campania al 21% e la Puglia al 20%. L’occupazione più bassa sempre nei reparti di medicina è del 3% nella provincia autonoma di Bolzano. Il valore più alto per le Terapie intensive (la cui media nazionale è del 15%) si registra in Toscana con il 25% di occupazione, segue il Lazio al 20% e la Lombardia al 19%. Questo il quadro dei tre indicatori decisionali, quelli indicati dal Decreto Legge del 18 maggio 2021, sui criteri di rischio chiave per valutare l’andamento della pandemia nelle regioni. Per ogni regione vengono indicati 3 dati: il primo è l’incidenza a 7 giorni per il periodo 21-27 maggio; l’occupazione percentuale dei posti in area medica al 25 maggio; l’occupazione percentuale delle terapie intensive sempre al 25 maggio.
La prima cosa che cambia è che, in zona bianca, non c’è il coprifuoco. In zona bianca, infatti, non ci sono limitazioni per gli spostamenti, mentre in zona gialla questi sono consentiti tra le 5 e le 23 fino al 6 giugno, e tra le 5 e le 24 dal 7 giugno. Chi esce in orario di coprifuoco in zona gialla deve giustificare lo spostamento con autocertificazione. Poi che tutto quello che in giallo non era ancora aperto, aprirà. Quindi: i parchi tematici e di divertimento. In zona gialla la riapertura è prevista il 15 giugno. I centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. In zona gialla la riapertura è prevista il 1 luglio. Ripartono anche feste, comprese quelle dopo cerimonie civili e religiose con obbligo per gli ospiti del pass verde. In zona gialla sono consentite dal 15 giugno. Apertura sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. In zona gialla la riapertura è prevista il 1 luglio. In zona bianca, poi, è consentito l’utilizzo delle docce nelle palestre e non sono previsti ingressi contingentati nei mercati all’aperto e sulle spiagge libere.