La variante Omicron 2 in Abruzzo si attesta intorno al 20-30% dei nuovi contagi, ma la percentuale è destinata a salire per la sua maggiore contagiosità. Il professor Stuppia, direttore del laboratorio di genetica molecolare dell’Ud’A: «L’emergenza non è finita. Precauzioni ancora necessarie per evitare i contagi».
In Abruzzo una persona su 5 è stata contagiata dal Covid 19. Variante dopo variante, in due anni di pandemia abbiamo imparato a familiarizzare con Alfa, Delta e Beta, mentre gli aggettivi indiana, sudafricana e brasiliana hanno perso la magica suggestione che un tempo evocava vacanze esotiche, per caricarsi di preoccupazione. L’ultimo pericolo sanitario, in tema di mutazioni Covid, si chiama ora Omicron 2 e in Abruzzo è già il responsabile del 20-30% dei nuovi contagi, ma la percentuale è destinata a salire, considerata l’alta contagiosità della nuova variante, individuata dal laboratorio di genetica molecolare dell’Università d’Annunzio di Chieti, come ci spiega il direttore Liborio Stuppia.
«Omicron 2 sta già prendendosi il territorio molto velocemente», ha dichiarato il professor Stuppia. «La sensazione è che le omicron abbiano una grande capacità di infettare ma con sintomi lievi in chi è vaccinato.
Al momento in Abruzzo abbiamo solo Omicron 1 e 2, mentre la Delta è praticamente sparita. Ormai abbiamo capito che le nuove varianti scalzano le precedenti. Le precauzioni comunque devono restare. Ormai in due anni abbiamo imparato a proteggerci e dovremmo continuare a farlo senza le imposizioni del Governo.»
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