Quasi triplicati, nel giro di due settimane, i ricoveri per Covid-19 in Abruzzo: lunedì 5 ottobre in ospedale c’erano 79 persone, oggi ce ne sono 210.
Del totale odierno, 197 persone sono ricoverate in terapia non intensiva e 13 in terapia intensiva (quattordici giorni fa erano sette). L’aumento dei pazienti che finiscono negli ospedali abruzzesi va di pari passo con quello degli attualmente positivi al virus: due settimane fa i malati erano 1.017, oggi sono 2.669. Nell’ultimo mese, con la ripresa della circolazione del virus sul territorio e la rapida impennata di contagi, il numero dei pazienti ricoverati è aumentato addirittura di oltre quattro volte: a metà settembre erano una cinquantina.
Con i nuovi casi emersi nelle ultime ore, 80 sui 159 totali a livello regionale, la provincia dell’Aquila, con 1.367 persone colpite dal Covid-19 dall’inizio dell’emergenza, sale al secondo posto della classifica abruzzese e supera il Chietino (1.347). A metà agosto i casi nell’Aquilano, territorio rimasto sempre in ultima posizione, erano meno di 300, ma nel giro di due mesi c’è stata una rapida impennata. Prima il focolaio estivo in Valle Peligna, poi la ripresa della circolazione del virus sul territorio e, in particolare, nelle aree interne, ora il focolaio nella Marsica e, soprattutto, quello nel capoluogo di regione: il risultato è che il territorio provinciale, quello che per mesi, nella fase primaverile dell’emergenza, aveva fatto registrare i numeri più bassi, oggi è uno di quelli che preoccupa di più gli esperti. L’Aquila città, come accade ormai da giorni, è la località con più nuovi casi: sono 30. Il virus, d’altronde, nelle ultime settimane sta circolando in modo significativo nel capoluogo. In testa, per numero complessivo di casi, 2.204, resta la provincia di Pescara, territorio considerato, nella fase primaverile, il più colpito del centro Sud Italia in relazione al numero degli abitanti. Nelle ultime settimane, però, la crescita registrata nel Pescarese è tutto sommato contenuta. Segue il Chietino, con 1.347 casi. Subito dopo ci sono l’Aquilano (1.367) e il Teramano (1.333). Anche la provincia di Teramo sta facendo registrare una crescita rapida: a metà agosto i casi complessivi erano la metà.