“Zona bianca in Abruzzo significa 50 casi per 100 mila abitanti e questo permetterà di allentare le restrizioni: in reparto arrivano casi sporadici, se le cose continueranno così, spero di andare alla riapertura di un’ala dedicata alle malattie no covid”.
“Quindi non c’è grande pressione, il quadro è lo stesso dello scorso anno, ma ora abbiamo i vaccini e credo una maggiore coscienza sull’importanza di indossare mascherine e rispettare il distanziamento sociale soprattutto in ambienti chiusi. Ma non dobbiamo abbassare la guardia per raggiungere prima possibile la immunità di gregge con la vaccinazione che sta andando i a buoni ritmi”.
Così il primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale dell’Aquila, Alessandro Grimaldi, sull’ingresso da oggi dell’Abruzzo in zona bianca. Grimaldi sottolinea che “se la situazione dovesse rimanere in questi termini “riaprirà dieci posti per malati ‘normali’ e dieci posti saranno destinati al covid, con i due spazi che sono separati”. Nel reparto aquilano non si registrano decessi dallo scorso mese di dicembre, attualmente sono una decina i ricoverati.
“I ricoverati sono in buone condizioni, altri li stiamo curando a casa – spiega ancora Grimaldi – Se si riesce a curare con terapie personalizzate, anche a domicilio, ci sono molte più chance di guarigione. E poi non bisogna dimenticare che abbiamo anche l’arma della terapia monoclonale che, se effettuata in tempi precoci nei confonti di pazienti fragili, tra cui dializzati, obesi e diabetici gravi, dà risultati eccellenti”.