Quanto resta efficace la copertura vaccinale sul personale sanitario, il più esposto al contagio da Sars Cov2? E’ l’interrogativo a cui puntano a rispondere le linee guida elaborate dall’Agenzia Sanitaria Regionale (già trasmesse alle Asl regionali), che introducono precise scadenze e procedure per monitorare il pattern anticorpale protettivo.
“Le attuali conoscenze sulla durata dell’immunità al Sars Cov2 – spiega l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì – derivano dalle analogie con altri virus dello stesso tipo e da studi più recenti condotti su pazienti guariti da Covid 19. Queste conoscenze, però, sono tuttora incomplete sulla reale efficacia della vaccinazione nel tempo: è infatti nota la risposta positiva nel breve periodo, mentre quella successiva è tuttora incerta, in quanto i tempi di osservazione sono ancora limitati in tutti i Paesi del mondo. Di qui questa iniziativa, che si propone 3 obiettivi principali: ridurre i rischi per chi è più esposto al patogeno; contenere il contagio tra chi accede alle cure sanitarie; scongiurare chiusure e blocchi nelle attività assistenziali”.
A distanza di 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, tutti gli operatori sanitari delle Asl abruzzesi saranno sottoposti – da parte del medico competente – a un prelievo venoso standard per valutare la risposta quantitativa degli anticorpi diretti contro la proteina Spike di Sars Cov2. Il dosaggio anticorpale va ripetuto dopo un anno dalla vaccinazione.
“I risultati di questo screening – aggiunge il direttore dell’Asr, Pierluigi Cosenza – andranno comunicati tempestivamente all’Agenzia Sanitaria, così da adottare le azioni necessarie ad orientare il programma vaccinale con eventuali dosi di richiamo per prevenire il rischio di infezione in operatori sanitari già vaccinati, ma anche per pianificare i programmi di sorveglianza sanitaria a cui gli stessi vengono sottoposti da parte dei medici competenti. Il protocollo, naturalmente, rispetterà le previsioni del Piano Strategico nazionale e potrà essere aggiornato in base a ulteriori evidenze scientifiche”.
Gli operatori sanitari sui quali sarà attiva la sorveglianza da parte dei medici competenti della Medicina del Lavoro delle singole Asl includono tutte le professioni sanitarie, compresi i medici specializzandi.