I contagi salgono e, a livello nazionale, si spinge sempre più sulle vaccinazioni con la fascia dai 40 anni in su che, dal primo dicembre, può ricevere la terza dose. Contestualmente si attende l’ok per la vaccinazione dei bambini sotto i 12 anni.
Si è parlato anche di questo nel convegno organizzato dal Rotary su “Pandemia, infanzia e scuola” che ha avuto relatori del mondo della medicina, della pediatria e della scuola. Occasione per fare il punto della situazione anche in relazione all’occupazione degli ospedali.
All’Aquila, come fa presente il primario Alessandro Grimaldi, siamo lontani dalla pressione dello scorso anno nelle strutture sanitarie. La situazione si va assestando: la terapia intensiva è vuota, ma nel reparto di malattie infettive ci sono circa 15 ricoveri, prevalente dovuti al focolaio della casa di riposo di Sulmona, parliamo quindi di anziani in attesa della terza dose ma con immunità ormai bassa e la cui situazione non è stai mai comunque grave. Un segno, insomma, dell’efficacia dei vaccini. Per il medico sarà importante anche la vaccinazione nei bambini dai 5 agli 11 anni che ad oggi rappresentano la maggior parte dei contagi e che sono più esposti al virus. Vaccinare i bimbi è essenziale per gli esperti, perché i piccoli pur avendo una sorta di immunità possono sviluppare il long Covid e diffondere comunque il virus.