Covid Castelvecchio Subequo: le opposizioni chiedono zona rossa e screening di massa

A Castelvecchio Subequo il gruppo consiliare ‘Castelvecchio Viva’ richiama il sindaco indirizzandogli una lettera nella quale si chiede l’istituzione della zona rossa e l’avvio dello screening di massa subito. Immediata la replica del Sindaco Marisa Valeri.

Incalzano il primo cittadino, Marisa Valeri, sul fronte covid e lo fanno con una lettera. Il gruppo ‘Castelvecchio Viva’, ossia i
consigliere comunali Padovani, Bussolotti e Risi, chiedono la zona rossa subito e l’avvio dello screening su tutta la popolazione.

“Egr. Sindaco con la presente, il gruppo Castelvecchio Viva, nel ribadire un’azione concreta e unitaria per l’emergenza Covid, esprime preoccupazione per la popolazione esposta a seri rischi in quanto, dai fatti recenti, non si ha contezza se a seguito dei casi dubbi accertati con il test antigenico rapido e la chiusura degli uffici comunali, sia seguìto, da subito il tracciamento relativo per capire se ci potessero essere conseguenze relative per la popolazione. Oggi, quindi, Castelvecchio Viva rivolge l’attenzione a ciò che andrebbe fatto:
-chiedere subito la zona rossa
– provvedere al tracciamento, tramite uno screening sulla popolazione intera e nel caso attivare subito il C.O.C. Funzione 2 e/o supporto dalla Prot. Civile;
-Strutturare una Unità di crisi partecipata dell’intero Consiglio comunale, esperti e tecnici
– inviare una pec/mail alla Protezione Civile emergenza@regione.abruzzo.it, nella quale indicare:
– cosa è avvenuto e cosa sta avvenendo;
– quanti casi positivi;
– difficoltà a rintracciare i contatti;
– quantificare il numero di tamponi occorrenti.

Questa la risposta del primo cittadino Marisa Valeri.

“Stiamo affrontando un periodo difficile e complicato a causa dell’arrivo della terza ondata di questa terribile pandemia. Si legge nella nota del Sindaco Valeri. Dei nostri concittadini sono risultati positivi al Covid-19 ed alcuni, purtroppo, sono ricoverati. Stiamo parlando di amici, colleghi, vicini di casa, persone con le quali condividiamo la nostra vita. Persone verso le quali abbiamo il dovere di lavorare al massimo per dar loro il maggior supporto possibile.

“Invece, in questa situazione delicata , gli amministratori di minoranza si fanno scrivere un articolo vergognoso ed irrispettoso su una lettera dove chiedono una serie di iniziative che sono GIÁ STATE PREDISPOSTE, MESSE IN ATTO E COMUNICATE DA GIORNI. Iniziative che, se vivessero qui con noi, aiuterebbero a portare avanti invece di pontificare da chilometri di distanza. Iniziative di cui vorrebbero prendersi il merito, scrivendo una lettera con 6 giorni di ritardo, per poi passare come quelli che le hanno suggerite. Quando “strigliate” ed “incalzate” abbiate la decenza di farlo in maniera CORRETTA. Questo articolo è solo un subdolo tentativo di screditare l’operato della maggioranza, come se fossimo in campagna elettorale. QUEI PROVVEDIMENTI SONO STATI ATTUATI E NE SIETE STATI INFORMATI!”

“Inoltre, quando mi si “striglia”, andrebbe ricordato che questo focolaio è stato scoperto anche grazie alla mia attività di Medico di famiglia. Ho deciso autonomamente di testare concittadini che stavano sviluppando dei sintomi riconducibili al Covid-19 con Tamponi Rapidi in mio possesso. Tamponi che è stato possibile eseguire grazie anche alla disponibilità di Fania, tra la notte di sabato 27 Febbraio e la mattina di Domenica 28. Se stiamo riuscendo a contenere questo focolaio è grazie agli amministratori di maggioranza, agli amministrativi comunali e a tutte le persone che ci stanno fornendo supporto aiutandoci a tracciare i contatti. Mi piacerebbe avere qui anche l’aiuto degli amministratori di minoranza ma sfortunatamente non è possibile poiché vivono altrove. Qui c’è gente che sta soffrendo, che sta combattendo e che sta dando il massimo per arginare questa terza ondata. Sono le azioni che sconfiggono il Covid non gli articoli di giornale. Sono le azioni che aiutano i nostri concittadini non cercare di prendersi i meriti”. Conclude il Sindaco Marisa Valeri.

 

Barbara Orsini: