La dannosa correlazione tra obesità e Covid: lo studio porta la firma dell’Università D’Annunzio. La ricerca pubblicata una settimana fa è figlia di un lavoro meticoloso condotto dal Prof. Nicolantonio D’Orazio, ordinario di Scienze tecniche dietetiche applicate nel dipartimento di Scienze mediche dell’Ateneo d’Annunzio, con la collaborazione della dottoressa Maria Alessandra Gammone.
“Tra obesità e Covid ci sono relazioni pericolose. Maggiore è l’indice di massa corporea, maggiori sono le probabilità che sviluppi l’infezione in maniera più grave.
“La pericolosa alleanza tra le due patologie è determinata – afferma il Prof. D’Orazio – da alcuni fattori predisponenti che sono presenti in chi è obeso come l’infiammazione cronica di basso grado che aumenta il numero di citochine (molecole ad azione pro-infiammatoria) e diminuisce la reattività del sistema immunitario. In questi soggetti c’è una maggiore fragilità nei confronti del virus. E’ opportuno valutare con molta attenzione l’obeso. Bisogna entrare nel merito del sistema immunitario dell’obeso e soprattutto verificare quanto l’obeso possa sviluppare, nel tempo, patologie immunologiche moto gravi.
“Sono per la vaccinazione consapevole dal punto di vista scientifico. D’obbligo far fare al paziente l’esame sierologico e soprattutto un esame per la valutazione quali-quantitativa degli anticorpi proprio per avere contezza dello stato immunitario del soggetto prima dell’eventuale vaccinazione”.