Con i dati odierni alla luce della decrescita dei ricoveri in terapia intensiva l’Abruzzo si prepara a lasciare la zona Arancione per tornare ai parametri del Giallo da lunedì. Attesa, domani, solo la conferma del tavolo governativo
Dall’assessore Verì passando per i tecnici incaricati dalla Regione di monitorare settimanalmente i dati Covid, ci si prepara tutti a vedere la nostra regione tornare nella zona Gialla. Domani l’ufficialità dal tavolo governativo parallelamente a quello regionale, vale a dire l’ormai consueto appuntamento del venerdì pomeriggio, e poi la nostra Regione potrà dirsi da lunedì nei parametri della zona gialla. E questo “grazie” al sensibile decremento dei ricoveri in terapia intensiva rispetto a quelli in area medica che, invece, restano significativi.
Il tasso di occupazione dei posti letto sale così al 36% per l’area non critica e scende al 17% per le rianimazioni. In particolare, dei 509 pazienti ricoverati negli ospedali abruzzesi, 478 sono in area medica (+44) e 31 sono in terapia intensiva (-4).
Parte dell’incremento odierno del dato sui ricoveri è dovuto al trasferimento di alcune decine di pazienti dall’Osservazione breve intensiva (Obi) dell’ospedale di Pescara ad una clinica privata del Pescarese dove sono stati attivati altri posti letto dedicati al Covid-19 per effetto di un’ordinanza dei giorni scorsi del presidente della Regione Abruzzo. All’origine dell’ordinanza, firmata lo scorso 24 gennaio, veniva segnalato, tra l’altro, “il continuo aumento del numero di persone ricoverate nei reparti ospedalieri di Area medica e Terapia intensiva”.
Da tempo i governatori chiedono infatti un cambio di passo, che vedrebbe rimanere solo una divisione tra zone rosse e le altre fasce – eliminando quindi la distinzione tra bianca, gialla e arancione – da determinarsi con nuovi parametri su cui è al lavoro l’esecutivo.
A determinare il passaggio da una zona all’altra sono tre indicatori considerati cruciali per il contenimento della pandemia: il tasso di occupazione dei posti letto disponibili nei reparti ordinari, quelli in terapia intensiva e l’incidenza settimanale dei nuovi casi di positività al coronavirus calcolati ogni 100mila abitanti.
Per passare dalla zona bianca a quella gialla le terapie intensive devono superare il 10% di occupazione, i reparti ordinari il 15% e l’incidenza deve andare oltre i 50 casi ogni 100mila abitanti.
Si entra in zona arancione con lo sforamento dei seguenti parametri: tasso di occupazione al 20% per le terapie intensive, al 30% per le aree mediche, incidenza oltre i 150 casi ogni 100mila abitanti .
Un territorio viene dichiarato zona rossa quando le terapie intensive sono occupate oltre il 30%, i reparti ordinari oltre il 40% e l’incidenza supera i 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti.
I cambi di colore vengono determinati con ordinanza del ministro della Salute sulla base dei dati elaborati nel report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Nell’ultimo, veniva segnalato come “diverse Regioni e Province autonome hanno segnalato ritardi nell’inserimento dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati“.
Ad oggi sono 2.756 (di età compresa tra 2 mesi e 102 anni) i nuovi casi positivi al Covid registrati oggi in Abruzzo: 1.634 sono stati identificati attraverso test antigenico rapido. 1 decesso. Boom di guariti-dimessi: 1.485. Sensibile aumento ( +44) dei ricoveri in area medica, scendono le terapie intensive (-4). 1.225 abruzzesi in isolamento domiciliare.
Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 10.17 per cento.