“L’Abruzzo non rischia il passaggio in zona gialla”: la rassicurazione arriva direttamente dal presidente Marsilio e dall’assessore Verì, ma soprattutto dai tre parametri ministeriali che regolano il passaggio da una zona Covid ad un’altra.
In Abruzzo nessuno dei 3 parametri, presi in esame dal Ministero, per il cambio di colore di una regione supera le soglie fissate: le terapie intensive sono occupate al 3 per cento ( parametro cambio colore 10%) , l’area medica al 5 ( parametro cambio colore 15%), mentre l’ultima incidenza settimanale calcolata dall’Agenas è ancora, seppur di poco, sotto il parametro 50 e precisamente a 49,8.
Le rassicurazioni arrivano direttamente dal presidente Marsilio e dall’assessore Verì: quest’ultima ci spiegherà meglio anche come si è innescato questo infondato allarmismo al Tg8 delle 14, in diretta Live con la collega Gigliola Edmondo. Intanto dalla Regione ci spiegano che “la confusione è stata generata dalla classifica europea dell’Ecdc, che prende a riferimento il vecchio RT. In questa classifica l’Abruzzo è arancione (e non giallo, perché non è un colore utilizzato su questo report), come gran parte dell’Italia”.
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“E’ vero che l’attenzione deve rimanere alta perché il virus c’è ancora e sta circolando, ma l’Abruzzo non è assolutamente entrato in zona gialla”. Così il presidente della Regione Marco Marsilio esclude imminenti ‘cambi di colore’, intervenendo a proposito delle voci che stanno circolando nelle ultime ore, frutto dell’errata interpretazione della mappa a colori dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. “Sta circolando nelle ultime ore la voce che la nostra regione sia rientrata in zona gialla a causa del numero dei contagi in salita. Si tratta di una notizia non vera – scrive su Facebook Marsilio – che si è diffusa per una cattiva interpretazione dei dati del Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie che ogni 15 giorni diffonde la mappa aggiornata sul rischio nelle varie regioni degli Stati Europei. Quest’ultimo, nel suo monitoraggio, ha parlato di ‘dati da zona gialla’, ma si tratta di una classificazione che non ha nulla a che vedere con quella che stabilisce le restrizioni che ormai conosciamo bene”.
“Le mascherine restano obbligatorie al chiuso ma vanno usate in tutti i casi in cui c’è un rischio di assembramento: è importante insistere sulle misure ed i comportamenti che, insieme alla campagna vaccinale, restano elementi fondamentali per gestire questa fase della pandemia”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa a Palazzo Chigi sulla prosecuzione della campagna vaccinale .
“Le regole di cui disponiamo funzionano: in questo momento l’Italia è tutta bianca e il cambio di colore avviene sulla base dell’occupazione ospedaliera e ora nessuna Regione è in condizioni per uscire dall’area bianca. Credo che se continuiamo a investire sulla campagna di vaccinazione potremo avere uno scudo per gestire al meglio la stagione autunnale e invernale che è quella più critica per i virus. Inoltre vige l’obbligo delle mascherine al chiuso e l’obbligo all’aperto qualora ci sia rischio di assembramenti”.