L’Abruzzo resta in zona arancione. Lo ha deciso la cabina di regia, all’esito del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, relativo al periodo dal 31 gennaio al 6 febbraio.
La classificazione complessiva di rischio è considerata “non valutabile” e quindi equiparata a “rischio alto”, come avviene da “tre o più settimane consecutive”. Nonostante le terapie intensive entro i limiti massimi, pesano i ricoveri in area medica, che sono superiori alla soglia e pesa, soprattutto, l’allerta di resilienza relativa alla capacità di monitoraggio. Intanto, dalla ‘flash survey’ condotta dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla fondazione Bruno Kessler, sui positivi dello scorso 31 gennaio, emerge che la prevalenza della variante Omicron, in Abruzzo, raggiunge il 100%. In particolare, su 1.231 nuovi casi positivi al tampone molecolare, sono stati 51 quelli sequenziati a campione. Dalle attività di sequenziamento è emerso che tutti sono riconducibili alla variante Omicron.
Nessun caso, dunque, è dovuto alla variante Delta. L’Abruzzo è una delle undici regioni in cui Omicron è al 100. La media italiana è del 99,1%. A livello regionale sono due le strutture che si occupano delle attività di sequenziamento: il laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università ‘D’Annunzio’ di Chieti e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise di Teramo.
I nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore sono 1.872. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari (6.111) e tamponi antigenici (12.867), è pari al 9,86%. In lieve flessione i ricoveri, che passano dai 543 di ieri ai 536 di oggi. Gli attualmente positivi sono 107.931 (-1.704): il dato comprende anche 66.487 casi riguardanti pazienti persi al follow up e sui quali sono in corso verifiche. Del totale, 508 pazienti (-7) sono ricoverati in ospedale in area medica e 28 (invariato) sono in terapia intensiva, mentre gli altri 107.395 (-1.697) sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 129.873 (+3.569). Si registrano cinque decessi recenti. Due sono risalenti ai giorni scorsi e sono stati comunicati solo oggi dalle Asl, mentre gli altri tre riguardano pazienti di età compresa tra 76 e 88 anni: due in provincia di Teramo e uno in provincia dell’Aquila. Il bilancio delle vittime sale a 2.869. Il totale dei casi accertati dall’inizio dell’emergenza ad oggi sale a 240.673: 51.445 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+452), 66.511 in provincia di Chieti (+542), 56.866 in provincia di Pescara (+366), 59.243 in provincia di Teramo (+442) e 3.143 fuori regione (+37), mentre per 3.465 (+31) sono in corso verifiche sulla provenienza.