Dopo mesi e mesi di pandemia siamo ormai abituati a essere raggiunti dal castigo post festivo, quasi in un gioco dantesco di leggi del contrappasso, per cui se beviamo e mangiamo in allegria e soprattutto in compagnia, la punizione del virus sarà direttamente proporzionale al grado raggiunto di spensieratezza
Adesso dunque è il turno del castigo ferragostano, con l’annunciato aumento di positivi al Covid nei prossimi giorni, in conseguenza di grigliate, scampagnate e feste in riva al mare. Ma qual è la situazione attuale?
La circolazione moderatamente sostenuta del virus può dirsi frutto di un eterno Ferragosto che va avanti dal principio di questa estate pandemicamente anomala, in cui le restrizioni sono cadute ormai da tempo e dove a destare ancora preoccupazione sono le categorie a rischio, in primis gli ultra 75enni con varie comorbilità, come spiega al tg8 il professor Giustino Parruti, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive della Asl di Pescara.
«Non credo che Ferragosto abbia inciso più di tanto, ma quel che è certo è che in questo contesto la circolazione moderatamente sostenuta del virus mette a rischio soprattutto gli anziani con patologie, per i quali è necessario intervenire tempestivamente con la somministrazione di antivirali in caso di positività. Temporeggiare non serve in questi casi, così come per i vaccini. Aspettare i vaccini “aggiornati” mette a rischio le categorie fragili.»