Rapido e allarmante aumento dei nuovi casi di coronavirus in Abruzzo: 526 quelli accertati nelle ultime ore. Per vedere numeri così elevati bisogna tornare indietro al 30 novembre. In aumento i ricoveri. Le zone più colpite sono ancora una volta Pescara e l’area metropolitana. Preoccupa la variante inglese. Altra scuola chiusa in città: la primaria ‘Colli’, dell’Istituto comprensivo ‘9’, che resterà chiusa fino al 17 febbraio.
Ancora una scuola chiusa a Pescara, a causa di numerosi casi di Covid-19 tra studenti, docenti e collaboratori scolastici. Si tratta della primaria ‘Colli’, dell’Istituto comprensivo ‘9’, che resterà chiusa fino al 17 febbraio: scatta per tutti la quarantena obbligatoria. Si va ad aggiungere alle altre scuole della città già chiuse dal sindaco, mentre casi di positività e classi in quarantena si registrano nella quasi totalità degli istituti. I gruppi di centrosinistra al Comune chiedono la chiusura totale delle scuole approfittando dei giorni del carnevale. Mentre si susseguono incontri e vertici sul tema, visto il rapido aumento dei contagi, non sono escluse misure più drastiche. A Pescara i numeri dell’emergenza stanno crescendo velocemente e il trend in peggioramento. Tanti, giorno dopo giorno, i soggetti con meno di 19 anni risultati positivi al virus: solo oggi, su tutto il territorio provinciale, ne sono 45, che si vanno ad aggiungere ai 37 di ieri. Nei giorni scorsi, visti i numerosi casi, il sindaco aveva già disposto la chiusura di alcuni istituti. Molte le classi in quarantena anche negli istituti superiori della città.
“Stimiamo che il 40% dei casi di coronavirus emersi a Pescara negli ultimi giorni sia dovuto ad una variante, molto probabilmente quella inglese, che sta circolando rapidamente sul territorio. Potrebbe essere questa la spiegazione della crescita dei numeri”, dice il direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università di Chieti, Liborio Stuppia.
“La variante inglese è più contagiosa: tutto questo non deve portare al panico, ma all’estrema prudenza“, ricorda l’esperto. Il laboratorio di Chieti è uno dei due individuati dalla Regione Abruzzo per il sequenziamento del virus; l’altro è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise. L’esperto sottolinea che a Pescara “si iniziano a vedere focolai grandi” e che sul fenomeno “potrebbe aver inciso il collegamento aereo con Londra”. “Dal 20 dicembre, nell’area Pescara Chieti, abbiamo accertato 160 casi di variante, che sta crescendo molto sul territorio, e altri 25 solo ieri”, dice ancora il direttore del laboratorio, annunciando “uno studio approfondito, sui dati di oggi e di domani, che verrà condotto a livello nazionale e, quindi, anche in Abruzzo, per analizzare la situazione, su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità”.
Ancora al completo il Covid Hospital di Pescara – struttura realizzata in tempi record in primavera – a causa dei tanti ricoveri delle ultime ore. I posti letto che si liberano con le dimissioni non sono sufficienti ad accogliere i pazienti che arrivano in pronto soccorso, molti dei quali con insufficienza respiratoria. Solo nelle ultime ore altri sette pazienti sono stati trasferiti all’ospedale dell’Aquila. Trasferimenti erano già stati effettuati nei giorni scorsi. Nel capoluogo adriatico e in tutta l’area metropolitana i numeri sono in rapida crescita. Solo in città oggi si registrano 115 nuovi casi. “Più che la fluttuazione di un giorno, sembra si tratti di un trend ormai consolidato – afferma il referente regionale per le emergenze, Alberto Albani, a capo della task force sul coronavirus – e i ricoveri in aumento non fanno che confermare il peggioramento della situazione”.