E’ del 15 febbraio una prima missiva, dai toni urgenti, inoltrata dai sindacati alla Regione per sollecitare la vaccinazione dei lavoratori del settore dell’Igiene Ambientale, inserendo quest’ultimi esplicitamente nelle categorie di essenziale interesse collettivo. “Ad oggi nessun cenno di riscontro”.
Così scrivono Cgil, Cisl, Uil e Fiadel: “Nella lista stilata dal Governo delle attività necessarie a mantenere la produzione e il
sostegno alla popolazione, sono stati considerati strategici i servizi essenziali quali ad esempio le aziende e i lavoratori della raccolta e del trattamento dei rifiuti urbani. Il settore che rappresentiamo, la cui esposizione al rischio biologico è fortemente aumentata – anche tramite la raccolta di rifiuti da considerarsi infettivi, presso le abitazioni private, (Rapporto Istituto Superiore Sanità del 14 marzo 2020) – ha la necessità di dover garantire la continuità operativa soprattutto attraverso le più efficaci azioni di tutela della salute e sicurezza degli operatori, fondamentali a sostenere, a loro volta, il mantenimento della salute pubblica. A ormai un mese di distanza dalla nostra richiesta e senza aver ricevuto nessun cenno di riscontro, qualora non si avesse risposta al presente sollecito, saremo costretti a valutare tutte le iniziative necessarie alla risoluzione del problema”.