Sono tre gli studenti positivi al Coronavirus nella provincia di Chieti, due del secondo anno e uno del primo. All’Istituto Nautico di Ortona una classe in quarantena.
L’ultimo caso è di uno studente residente nel capoluogo teatino che frequenta una scuola di un’altra città. Per tutti sono scattate le misure previste dai protocolli di gestione dei casi di Covid-19 negli istituti scolastici. In quarantena i compagni delle tre classi interessate, circa 50 in tutto: saranno in isolamento fiduciario per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto. Per gli insegnanti, invece, è prevista l’esecuzione del tampone, e in caso di esito negativo il rientro in aula. Un gran lavoro per il Dipartimento Prevenzione della Asl Lanciano Vasto Chieti, diretto da Giuseppe Torzi, in particolare per la referente Covid Scuole Donatella Belfatto, impegnati in queste ore nella ricostruzione della catena dei contatti avuti dai ragazzi risultati positivi al test.
Intanto, l’assalto che si è verificato nella giornata di oggi al Drive In di Ortona ha indotto la Direzione Asl a dare regole più stringenti per l’esecuzione di tamponi. A partire da domani avranno accesso alla postazione mobile del 118, ubicata all’ingresso dell’ospedale, solo le persone rientrate dall’estero e dalle regioni italiane a più alto rischio di contagio da Coronavirus, e assistiti per i quali sia stata inoltrata richiesta di tampone dal medico di medicina generale o dal pediatra. Comune a tutti l’obbligo di essere domiciliati o residenti in un comune della provincia di Chieti.
“Le scene viste oggi a Ortona hanno dell’incredibile – sottolinea il Direttore generale della Asl Thomas Schael – perché la fila di auto che si è generata per accedere al Drive In va ben oltre la necessità di porre sotto sorveglianza i compagni di classe e gli insegnanti del ragazzo contagiato. Esistono procedure e protocolli condivisi che regolano la gestione di un caso positivo che si verifica in una classe, che certamente non prevedono tamponi a ruota libera per tutta la scuola o per chi non si sente tranquillo. L’esecuzione dei tamponi segue criteri che sono inderogabile, e non possiamo permetterci di farli a chiunque voglia essere rassicurato. Per quello esistono i calmanti. Desidero comunque ringraziare il sindaco Leo Castiglione, la Polizia locale di Ortona e le Forze dell’Ordine intervenute per garantire oggi l’ordine pubblico davanti all’ospedale”.
Ma c’è un altro tema che rende complicata in queste ore la vita dei dirigenti scolastici da una parte e dei medici di medicina generale e pediatri dall’altra: riguarda il rientro a scuola di alunni e operatori assenti per Covid-19, sospetto o confermato. A fare chiarezza ci ha pensato l’Ordine dei Medici della Provincia di Chieti, stilando un documento, a firma del presidente, Ezio Casale, inviato alle categorie professionali interessate e ai dirigenti scolastici: si richiamano procedure e percorsi per la gestione dei casi di infezione o sospetti tali a scuola e si puntualizza l’aspetto delle certificazioni. Più semplice il percorso delle persone risultate positive al test, che potranno tornare al proprio posto con l’attestazione di guarigione rilasciata dopo l’esito negativo di due tamponi eseguiti a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Per quanti, invece, risulti negativo il test effettuato per sintomi di sospetto Covid-19, il percorso sarà valutato da medici e pediatri che, comunque, disporranno la permanenza nel proprio domicilio fino a completa guarigione clinica, da attestare ufficialmente in vista del rientro a scuola, specificando che è stato seguito il percorso diagnostico e terapeutico di prevenzione del virus previsto dai documenti regionali e nazionali. Nel caso in cui uno studente sia stato in cura per patologie come traumi, allergie, ferite e simili non riconducibili al Covid-19 e in assenza di sintomi che facciano sospettare un contagio, va rilasciata, da parte dei medici di medicina generale e pediatri, una certificazione di riammissione a scuola solo dopo un’assenza minima di 4 giorni per le scuole dell’infanzia e di 6 giorni per tutte le altre scuole. Precisate anche altre situazioni, come l’attestazione della condizione di fragilità, che non è di competenza del medico di medicina generale o del pediatra, ma compito delle Commissioni Medico Legali Inps, Inail e Asl, sia che si tratti di un operatore scolastico sia di un alunno. Allo stesso modo non lo è la certificazione dell’assenza dal lavoro di genitori di un alunno minore messo in quarantena perché contatto stretto di un compagno di classe o insegnante Covid positivo. In tale situazione, infatti, si può far ricorso al lavoro agile per tutta la durata della quarantena, oppure alla richiesta di congedo straordinario.