Covid19 L’Aquila: lunghe file alla ripresa dell’attività del centro unico di prenotazione dell’ospedale. La Uil spiega le problematiche. La Asl ne sarebbe già a conoscenza e si attende di capire come interverrà per rendere più agevole il servizio
La ripresa dell’attività del Cup, il centro unico di prenotazioni della ASL, ha riportato a galla vecchi problemi. Tante le segnalazioni e le proteste dell’utenza che sia con il sole che con il brutto tempo è costretta a fare lunghe file fuori anche di un’ora, come oggi.
Ora però i cittadini chiedono alla ASL di migliorare la situazione di attesa non potendo più sostare nella sala interna. Condizioni più agevoli soprattutto per gli anziani mettendo pensiline e più spazi attrezzati per aspettare il proprio turno per pagare i ticket.
La Asl è a conoscenza e probabilmente già sta pensando a come mettere riparo. Sulla questione spiegano a Rete 8 le principali problematiche il segretario Uil Trasporti Primo Cipriani e Teresa Circi, delegata che si occupa proprio di tale tematica.
In merito alle file la Circi chiede alla ASL la tutela della salute anche su questo aspetto della sicurezza. Del resto a questo può porre rimedio solo la Asl stessa, non può essere responsabilità degli operatori. Ma non è l’unico problema. Per le visite si stanno prenotando le ricette urgenti entro 78 ore, le brevi entro 10 giorni e le differibili entro 30 giorni. Le ordinarie ancora non si riprendono. È attiva poi la libera professione.
Al momento, come spiega il sindacato, in tutta la Asl gli utenti si ritrovano con meno casse. Opera al Cup un’Ati formata da tre imprese: Gpit, In Opera Rimini e Tutor di Lanciano con 60 operatori in tutta la Asl. Ati che ha preso anche l’appalto regionale. Per altre 9 settimane le casse non saranno tutte perchè si sta usufruendo del fondo di integrazione salariale. Ciò significa meno operatori sul posto e per appuntamenti anche di urgenza le prenotazioni in agenda non ci sono, è tutto pieno.
Tante urgenze dopo mesi di fermo e posti non disponibili tanto è che un utente ci racconta di essere stato costretto a ricorrere al privato per l’impossibilità di avere una visita urgente a breve. Può anche capitare, spiega la Circi, che essendo Asl unica un paziente dell’Aquila può andare a finire a Castel di Sangro e questo non è fattibile per utenti con problemi. Il bacino è ampio, nella giornata di ieri si è lavorato con sei, sette sportelli di mattina e quattro la sera, con lunghe file.
Il segretario Cipriani ricorda pure che le problematiche ci sono perché nell’ultima gara di appalto le risorse sono state tagliate drasticamente per quel che riguarda la provincia dell’Aquila. La Uil, afferma, ha inviato una nota al comitato ristretto dei sindaci ma ancora non arriva risposta.
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