Situazione critica in città. A fare il punto il primario di Malattie Infettive Alessandro Grimaldi
In due mesi più di 600 casi. Da isola felice ad “epicentro” anche del Covid.
L’Aquila città vive giorni difficilissimi con ieri dove si è toccato il numero più alto di casi giornalieri dall’inizio dell’emergenza, ben 68.
Ambulanze ferme per ore in attesa dei ricoveri, due reparti ancora chiusi, reparti Covid in affanno nonostante i grandissimi sforzi dei professionisti che vi operano.
In città, oltre ai positivi, ci sono tantissime persone in isolamento domiciliare. Il sistema sanitario è sotto stress, da quel che si sa mancavano anche i reagenti per i tamponi ma fonti interne fanno sapere che arriveranno in giornata.
Sul fronte scuole intanto crescono i casi. Ce ne sarebbero altri 3 allo scientifico sebbene tutte le classi siano in Dad, al Da Vinci Colecchi è scattata la sanificazione dopo la positività di un collaboratore scolastico di fuori città mentre sono stati chiusi i plessi di Barisciano, la primaria, sino al 31 ottobre per la positività di un alunno, quello di Ocre per un caso sino al 30 ottobre e scuole chiuse anche a Lucoli così come il municipio dopo la notizia del contagio di un autista dello scuolabus.
Il primario di Malattie Infettive riferisce di posti letto pieni, per cui si cerca di mandare a casa le persone che migliorano accelerando il turnover e si sta stilando una sorta di protocollo con i medici di base e i pediatri per delle terapie in caso di bisogno che possono prescrivere loro per chi è a casa.