Crisi idrica: agosto nero per Pescara e Chieti, le due provincie italiane maggiormente in sofferenza

Un momento della manifestazione a Pescara

Pescara e Chieti sono le province italiane maggiormente in sofferenza idrica al termine di un agosto meteorologicamente caratterizzato da temperature tropicali, anomalie climatiche ed una enorme carenza d’acqua. Fortemente compromessa l’agricoltura con gravi ripercussioni sull’economia e il futuro del settore agroalimentare.

Dati e riflessioni sono di Coldiretti Abruzzo che cita i dati dell’European Drought Observatory (Edo), diffusi dall’Associazione nazionale Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi). Coldiretti Abruzzo ricorda “come l’agricoltura sconti un’emergenza da cui è necessario uscire attraverso nuovi investimenti e un rilancio dei Consorzi di bonifica attualmente
commissariati. Con più di 1400 eventi estremi – si legge in un comunicato – il 2021 fa registrare in Italia un aumento del 65% per grandinate, bombe d’acqua, bufere di vento e tempeste di
vento alternate a ondate di calore che hanno devastato le campagne e le città da nord a sud della Penisola e l’Abruzzo non fa eccezione, anzi”.

“L’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni ha fatto perdere – sottolinea Coldiretti Abruzzo – oltre 14 miliardi di euro in un decennio a livello nazionale, tra cali della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti con pesanti ripercussioni sulle produzioni. Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia”.

“In tale ottica – aggiunge Coldiretti – un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, a impatto zero, proposti dalla Coldiretti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ma per l’Abruzzo è anche necessario un atto di responsabilità dei diversi soggetti chiamati alla gestione dell’acqua affinchè si affronti una volta per tutte la situazione che nella nostra regione, come dimostrano i dati diffusi dall’Anbi, è ormai al collasso”.

Barbara Orsini: