Una decisione troppo frettolosa: l’AMP Torre del Cerrano contesta la data scelta dal Comitato VIA per discutere le integrazioni del Comune di Ortona relative allo smaltimento dei fanghi portuali vicino all’Area Marina Protetta.
In particolare, la direzione dell’Area Marina protetta Torre del Cerrano ritiene insufficiente il tempo concesso per valutare le integrazioni proposte dal Comune di Ortona. La riunione del Comitato Via è fissata per domani, giovedì 9 novembre. Per superare l’opposizione dell’AMP Torre del Cerrano e delle associazioni di protezione ambientale il Comune di Ortona ha fornito alla Commissione regionale VIA (valutazione impatto ambientale) alcuni documenti integrativi sullo smaltimento dei fanghi provenienti dall’escavo del porto, che il progetto prevede vengano scaricati anche nel mare tra Città Sant’Angelo e Montesilvano, quindi vicino alla superficie tutelata.
“L’AMP Torre del Cerrano rinnova l’invito a non approvare quella parte di progetto in cui è previsto lo scarico in mare degli oltre 300mila metri cubi di materiali o, perlomeno, di rinviare ogni decisione nel merito per consentire una verifica di quanto presentato dal Comune di Ortona. Da una analisi sommaria del materiale disponibile sul sito della Regione emerge, infatti, che mancava prima una valutazione tecnica dei potenziali effetti di disturbo diretti ed indiretti dell’immersione di sedimenti rispetto al Sito di Interesse Comunitario “Torre del Cerrano”; e che va prevista una specifica attività di monitoraggio del sito di immersione ante-operam, in corso d’opera e post-operam, con uno specifico punto di monitoraggio dedicato a valutare i possibili disturbi per l’AMP e SIC Torre del Cerrano adottando altresì alcune misure di mitigazione ambientale riguardo alle attività di sversamento in mare dei sedimenti. Il progetto, quindi, grazie alla azione dell’AMP Torre del Cerrano, può dirsi già notevolmente migliorato, ma dato che l’autorizzazione all’immersione andrà comunque sottoposta ad un’ulteriore e apposita procedura autorizzativa della Regione Abruzzo, Servizio Gestione Rifiuti, si ritiene opportuno che sia la stessa Commissione VIA a rinviare ogni decisione perché sia il progetto che il sito di deposito siano prima sottoposti a Valutazione di Incidenza anche, volendo, attraverso una Conferenza di Servizi che consenta di valutare le ipotesi alternative”.
L’AMP Torre del Cerrano chiede che fin dall’inizio si cerchino strade alternative al deposito in mare.
“Va valutato con la dovuta calma se le sabbie di escavo possano essere trattate – dice il presidente Cantarini – perché allora, invece di gettare via oltre 300mila metri cubi di materiali in fondo al mare trasportandola da Ortona a Montesilvano, sarebbe certamente più utile usare la sabbia pulita in loco, per i ripascimenti, e mandare in appositi siti di recupero il materiale di rifiuto. Una cosa vera, comunque, i documenti del Comune di Ortona la dicono: l’AMP ha iniziato ad occuparsi del problema solo dopo il 2015, smentendo chi vorrebbe apparire salvatore della Patria senza esserlo”.