Riflessioni, aneddoti e curiosità sul gioco degli scacchi, lo storytelling ideato dal giornalista e istruttore di scacchi Fabrizio Santamaita, che sarà rappresentato oggi alle 17 nella sala ipogea del Museo Michetti a Francavilla al Mare (ingresso libero)
Gli scacchi allungano la vita. Lo sapeva bene Ossip Bernstein, famoso scacchista ucraino che nel 1918 – portato dai rivoluzionari bolscevichi davanti al plotone di esecuzione – fu riconosciuto dall’ufficiale che doveva farlo fucilare, il quale gli promise la salvezza se lo avesse battuto a scacchi. Bernstein vinse e fu liberato. È uno dei tanti racconti che costellano Storie di re e regine. L’evento è organizzato dall’associazione Fonderie Ars nell’ambito della XXVIII edizione dell’Università della Libera Età.
Non si tratta della solita lezione per imparare a muovere torri e cavalli, ma di un viaggio attraverso una disciplina millenaria che vanta appassionati come Sting, Madonna, Bill Gates, Jarno Trulli e Mario Draghi.
La performance dura un’ora e svela risvolti inediti dei campioni (tra i quali c’è anche un abruzzese) che si sono alternati nei 15 secoli di storia del gioco, e racconta episodi poco noti ma sorprendenti, oltre a fornire una visione privilegiata di questa disciplina. Il testo affronta vari aspetti di uno sport che viene a torto visto come complicato ed elitario, ma che in realtà è facile da apprendere e apporta notevoli benefici alle capacità intellettive di chi lo pratica.
“Gli scacchi stanno vivendo un autentico boom – spiega Santamaita – grazie allo sviluppo del gioco on line e all’enorme fortuna della mini-serie tv “La regina degli scacchi”, la più vista in assoluto nella storia del canale Netflix. Ho voluto raccontarli in uno storytelling, ovvero una narrazione ideata per inquadrare gli eventi e spiegarli secondo una logica di senso, allo scopo di creare un triplo effetto: incuriosire, istruire e ispirare. Punto a coinvolgere soprattutto chi non ha mai giocato e magari pensa che si tratti di uno sport noioso e difficile: dopo aver ascoltato questo storytelling continuerà a non sapere le regole ma avrà sicuramente un’idea diversa di questa disciplina”.
“Ciò che più affascina degli scacchi – continua l’autore – è che sono un confronto di intelligenze nel quale vince chi riesce a organizzare meglio le sue risorse. È uno scontro in cui non esiste la fortuna: tutto dipende dalla propria abilità. I processi mentali che si sviluppano imparando a giocare sono gli stessi che utilizziamo nel corso della vita, quindi l’esperienza fatta sulla scacchiera è utile anche per capire come comportarsi nelle situazioni in cui veniamo messi alla prova. Non a caso, nel 2012 il Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri a introdurre gli scacchi nei curricula scolastici e molte imprese organizzano corsi per ampliare la visione strategica dei propri manager”.