Le ripetute segnalazioni nei Parchi Nazionali d’Abruzzo confermano che gli orsi non solo ci sono, ma sono addirittura in aumento.
Nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sono diversi gli esemplari di orso bruno marsicano segnalati anche nei territori esterni alle aree protette, come accaduto anche nel Parco Nazionale della Majella. La presenza degli orsi è stata accertata grazie al progetto per la realizzazione di una rete di monitoraggio finanziato dal Ministero dell’Ambiente. Nei sopralluoghi mirati non sempre è stato sempre possibile confermare la presenza del plantigrado o raccogliere campioni genetici, ma le segnalazioni sempre più frequenti di orsi fuori dai territori protetti sono ritenute comunque un segnale positivo. Tra quelle verificate è risultata particolarmente interessante la presenza di una femmina con tre piccoli dell’anno e di altri 2-3 individui in un’area compresa tra il PNALM e la Regione Lazio, documentata dalle foto-trappole dei tecnici dei Parchi e della Regione Lazio. L’attività di monitoraggio ha permesso anche la raccolta diversi campioni genetici, attualmente in analisi presso l’ISPRA, che consentiranno di capire, quanti e quali orsi frequentano l’area e soprattutto se questi stessi individui sono stati campionati in precedenza e dove. Di recente è stato anche verificato l’avvistamento avvenuto nei pressi del Parco Regionale Sirente Velino, non lontana dal Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga. Si tratta di una femmina con almeno un piccolo dell’anno, un dato che viene considerato importantissimo poiché riguarda un’area distante dai luoghi abituali degli orsi. La rete di monitoraggio è nata con l’intento di creare un sistema unico di sorveglianza e di monitoraggio dell’orso. In questo senso diventano cruciali anche le segnalazioni raccolte dai cittadini e la collaborazione con le altre aree protette abruzzesi e il raccordo instaurato con il CFS attraverso la centrale operativa del 1515.
“Il futuro dell’orso bruno marsicano – si legge nella nota del PNALM – è sicuramente nella sua espansione fuori dai confini dell’areale storico e la realizzazione di un monitoraggio anche fuori dalle aree protette è indispensabile per adottare misure gestionali efficaci. L’orso ce la sta mettendo davvero tutta per la sua sopravvivenza e la presenza di due nuove femmine con i cuccioli fuori dalle aree protette ne è la dimostrazione”.