Bandiere blu: l’Abruzzo resta a 14

L’Abruzzo resta a quota 14 Bandiere blu: resi noti i dati dalla 37 esima edizione del programma della ong FEE che premia le località balneari (e lacustri) belle, sane e sostenibili. Quest’anno salgono a 226 i comuni italiani che possono vantare il riconoscimento, con 17 new entry

Con l’assegnazione delle Bandiere Blu 2023 è stata svelata presso la sede del CNR a Roma, finalmente in presenza e davanti al Ministro del Turismo Daniela Santanchè e ad una rappresentanza degli enti locali premiati, la mappa del mare italiano pulito.

Così in Abruzzo. Provincia di Teramo: Martinsicuro, Tortoreto, Alba Adriatica, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi. P. Provincia di Pescara: Pescara. Provincia di Chieti: Francavilla al Mare, Fossacesia, Vasto, San Salvo. Provincia de L’Aquila: Villalago, Scanno. 

Sono stati infatti, consegnati gli attesi vessilli azzurri del programma internazionale Bandiere Blu della Fondazione Fee. Un riconoscimento tanto influente per gli operatori di settore e gli enti locali che, come sempre, è stata preceduto da voci non confermate e “false” classifiche. La prima notizia è che ci sono più lidi di mare e lago che rispettano tutti i parametri richiesti, 226 contro 210, e un solo comune retrocesso per non essere rientrato nei requisiti (si tratta di Cattolica). La seconda è che la Puglia, con ben 4 nuovi ingressi, tallona ormai la Liguria, da tempo regina per numero di vessilli.

 

Salgono dunque a 226 i comuni e a 84 gli approdi turistici premiati, per complessive 458 spiagge, pari a circa un quarto delle spiagge italiane e all’11 per cento delle spiagge premiate a livello mondiale. Seguono con 19 Bandiere: la Campania e la Toscana, entrambe con un nuovo ingresso; la Calabria con due nuove Bandiere Blu. Le Marche salgono a 18, con un nuovo ingresso. La Sardegna conferma le sue 15 e l’Abruzzo resta a 14, la Sicilia a 11, Lazio e Trentino a 10.

Spiagge Bandiera blu: non solo acque pulite

Si premia insomma una salvaguardia dell’ambiente nel suo complesso che passa anche dall’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la percentuale di allacci fognari; la gestione dei rifiuti, l’accessibilità e l’inclusività (presentati ormai come parametri fondamentali. E ancora, la sicurezza dei bagnanti, l’arredo urbano e la mobilità sostenibile, l’educazione ambientale dei cittadini, la valorizzazione della natura e le iniziative per una “migliore vivibilità” nel periodo estivo.

Barbara Orsini: