Cultura: Croce e Flaiano due geni d’Abruzzo morti, a 20 anni di distanza, nello stesso giorno!

Che coincidenza quella che lega due grandi del nostro Abruzzo: il 20 novembre del 1952 moriva Benedetto Croce esattamente 20 anni dopo, il 20 novembre del 1972, moriva Ennio Flaiano. Per entrambi oggi commemorazioni e ricordi in tutta Italia

L’amministrazione comunale di Fiumicino ha reso omaggio questa mattina allo scrittore, sceneggiatore e geniale umorista, Ennio Flaiano, nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, presso la sua tomba nel cimitero di Maccarese. Di Benedetto Croce tratteggiato come “uno dei massimi pensatori italiani di ogni tempo” ne parla il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in un commento pubblicato oggi sul Corriere della Sera in occasione del 70/o anniversario della scomparsa del filosofo. Il ministro a Pescara venerdì pomeriggio per celebrare il genio senza tempo di Flaiano.

“Benedetto Croce, di cui oggi ricorre il settantesimo anniversario della morte, è stato uno dei massimi pensatori italiani di ogni tempo: il suo magistero culturale e morale resta a tutt’oggi ineguagliato”. Così il
Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Dalla sua casa-studio di Napoli lavorò incessantemente e tenne sempre viva la fiamma della libertà: negli studi, nella vita civile e politica, nell’insegnamento morale che offrì ai tanti giovani che si formarono sulle sue opere. Il compito che si propose con successo – prosegue Sangiuliano – fu allora quello di dotare la “nuova Italia” di un pensiero compiuto ed organico, radicato nella tradizione ma concretamente aperto ai problemi del presente: in aperta e amichevole collaborazione con quelli degli altri Paesi, ma fiero della sua specificità e dignità”.

“Croce ritrovò nell’insegnamento di Vico e Machiavelli la cifra più tipica della nostra cultura, e cioè il senso storico e il realismo politico. Egli volle così reimmettere la cultura nazionale nel solco di quella europea, conforme all’ideale patriottico del Risorgimento di cui si sentiva figlio. La sua voce risuonò alta e profonda al tempo dei totalitarismi, che combatté strenuamente sia nella versione che avevano assunto in Italia, sia in quelle che furono proprie degli altri Paesi dell’est e dell’ovest europeo. Parlò dell’Anti-Cristo che è in noi, ma confidò sempre nel riscatto morale e nel ritorno della civiltà. Fonte
inesauribile di insegnamenti profondi e sempre attuali, egli indicò alla cultura e alla vita civile italiana una rotta che non andrebbe mai smarrita: fare il proprio dovere, ognuno nel suo campo, e rinnovare sempre la fiamma della spiritualità. Con Goethe, che sentiva a sé particolarmente affine, amava ripetere: “Viva chi vita crea!”. “Oggi più che mai – conclude Sangiuliano – Croce ci richiama
all’impegno e alla dedizione dell’Opera, come egli diceva. Nonché agli eterni valori dell’autonomia della Cultura e della Libertà”.

Il sindaco Carlo Masci, il presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli e l’Assessore alla Cultura Maria Rita Carota questa mattina hanno deposto dei fiori dinanzi al monumento in Piazza Unione dedicato all’illustre intellettuale pescarese. Ha partecipato anche la presidente dell’Associazione Ennio Flaiano Carla Tiboni. A due giorni dalla commemorazione ufficiale per il 50° della scomparsa, tenutasi venerdì a Palazzo di città alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, l’Amministrazione comunale ha voluto in questo modo onorare un uomo che fu una delle poche coscienze critiche del secondo dopoguerra in un’Italia, un Paese che si trasformava in modo spesso caotico, tra mille contraddizioni e forti tensioni sociali.

 

 

A Fiumicino per Flaiano, invece, il vice sindaco Ezio Di Genesio Pagliuca ha deposto una corona di fiori ornata da una fascia tricolore. Presenti, tra gli altri, il consigliere comunale Fabio Zorzi e Mariano Micco, uno degli “storici” pescatori di telline del Villaggio dei Pescatori di Fregene, premiato dalla città di Pescara, città natale di Ennio Flaiano, per la sua dedizione, da tanto tempo, nel prendersi cura della tomba dello sceneggiatore. oltre che di Largo Flaiano, sempre a Fregene. Lo scrittore pescarese, come Federico Fellini, aveva scelto infatti Fregene come luogo di vita e di lavoro, dove tra l’altro scrisse le sceneggiature di film come La Strada, La dolce vita, I Vitelloni, Giulietta degli Spiriti, 8 e mezzo. Nella località maturò sempre più il loro storico sodalizio professionale ed umano. Con Flaiano, nel cimitero di Maccarese, riposano anche la moglie Rosa e la figlia Luisa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Barbara Orsini: