Il presidente di “Help senza confini onlus” Francesco Barone lancia un appello per il Congo di ritorno dalla sua sessantesima missione umanitaria.
Francesco Barone di Help Senza Confini ha dovuto interrompere la sua sessantesima missione in Africa a causa di una situazione sempre più insostenibile nella Repubblica Democratica del Congo dove da anni lui e la sua associazione stanno portando avanti progetti importanti di distribuzione alimenti e scolarizzazione. Attualmente sono in corso scontri durissimi tra l’esercito regolare ed il gruppo ribelle M23 responsabile di massacri quotidiani nei confronti della popolazione inerme, in particolare nella periferia di Goma:
“Ci sono in atto scontri violentissimi tra il gruppo di ribelli M23 e l’esercito regolare della Repubblica Democratica del Congo, in particolare alla periferia di Goma, con massacri quotidiani ai danni della popolazione inerme. Io sono dovuto partire prima della data prefissata perché la situazione è davvero critica. Il campo profughi dove abbiamo portato cibo è stato bersaglio di razzi lanciati dai ribelli e ci sono state numerose vittime, ma il bilancio dei morti, purtroppo, va aggiornato quotidianamente con la popolazione stremata. Ci sono forti interessi per le miniere di cobalto e di diamante, anche da parte di potenze internazionali che finanziano i ribelli. Le guerre sono tutte sbagliate perché creano morte e distruzione a noi non resta che sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta avvenendo e continuare ad operare in questi territori. La pace – prosegue Barone – non va solo predicata, ma anche praticata, noi da anni portiamo avanti dei progetti per la distribuzione di alimenti e per la scolarizzazione, più di mille bambini frequentano la scuola da noi messa in piedi alla periferia di Goma, torneremo certamente perché fin quando questo popolo meraviglio avrà bisogno di aiuti noi ci saremo.”