“Proprio come per il vino – dove molteplici studi hanno dimostrato che un’assunzione entro certi limiti fa bene alla salute ma superati i quali diventa nocivo – anche per le medicine il dosaggio è fondamentale, perchè se si assume un farmaco oltre il necessario l’effetto che può avere sul nostro fisico può diventare persino letale. Anche per questo evidenziare le avvertenze sui rischi per la salute nelle etichette del vino è una scelta ridicola”. Così il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris
“L’Irlanda ha un serio problema interno, che come tale dovrebbe risolvere adottando politiche nazionali, quello dell’alcolismo soprattutto tra i giovani, in crescita ma legato soprattutto ai superalcolici. Ma non è tollerabile che per fronteggiarlo si scelgano strade che danneggiano fortemente il mercato e soprattutto degli altri paesi. Anche perchè c’è il serio rischio che l’esempio irlandese venga seguito anche da altri paesi europei, compromettendo una filiera che si traduce in una delle principali voci del nostro agroalimentare”.
“Siamo dalla parte del governo e del ministro Lollobrigida, che ha già annunciato che l’Italia non resterà a guardare, a difesa del made in Italy e delle nostre imprese”, continua il senatore. “Il vino per il nostro paese è storia, cultura e tradizioni, oltre che economia, e l’export rappresenta una voce determinante per le migliaia di aziende, comprese quelle abruzzesi che quotidianamente si impegnano per lo sviluppo di un settore chiave, anche nel miglioramento continuo della qualità come dimostra l’imminente nascita della terza Docg e le modifiche ai disciplinari che vanno proprio nella direzione di un
rafforzamento del prodotto sul mercato”.
«Nuoce gravemente alla salute». Lo ha voluto l’Irlanda – per limitare evidentemente l’abuso di alcol – e, nonostante il no dell’Europa quell’etichetta (da molti ritenuta intimidatoria o almeno disturbante) finirà su tutti i vini e i superalcolici. Vini italiani e champagne francesi compresi. E già arrivano le prime proteste. In prima fila appunto il «no» dell’Italia, che insieme con Francia, Spagna e altri 6 stati Ue ha votato no al provvedimento. «Assurda la decisione dell’Irlanda di introdurre un’etichetta per tutte le bevande alcoliche, incluso il vino italiano. Nonostante la contrarietà del Pe – ha twittato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani – scelta che ignora la differenza tra consumo moderato e l’abuso di alcol. Chiederò l’intervento della Commissione Ue sul Wto».