Tutto pronto al Centro spaziale del Fucino in vista del lancio del cacciatore di fulmini europeo, il primo satellite Meteosat di Terza Generazione (Mtg), il cui lancio è previsto il 13 dicembre dalla Guyana Fra. Il primo di una serie di 6 nuovi satelliti meteo europei pensati per migliorare notevolmente le previsioni permettendo il cosiddetto nowcasting, ossia la capacità di fotografare la situazione attuale e produrre previsioni quasi in temo reale
Nel Centro del Fucino, gestito da Telespazio (joint venture tra Leonardo 67% e Thales 33%), dove arriveranno le informazioni in arrivo dalla rete di antenne distribuite in tutto il mondo. “E’ da qui, un luogo iconico per la storia dello spazio italiano, che saranno seguite tutte le operazioni di lancio e trasferimento in orbita definitiva di questa nuova importante missione europea”, ha detto Luigi Pasquali, coordinatore delle
Attività spaziali di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio, durante la presentazione delle attività che si svolgeranno il giorno del lancio del satellite e che proseguiranno per una decina di giorni. Frutto della collaborazione tra Agenzia Spaziale Europea (ESA) ed Eumetsat (l’Organizzazione europea per l’esercizio dei satelliti meteorologici), Mtg-1i sarà il primo di una serie di 6 nuovi satelliti meteo europei pensati per migliorare notevolmente le previsioni meteo permettendo il cosiddetto nowcasting, ossia la capacità di fotografare la situazione attuale e produrre previsioni quasi in temo reale.
“Acquisiremo la telemetria, ossia l’insieme di informazioni relative al satellite, a partire da 35 minuti dopo il lancio da Kourou attraverso l’antenna di Malindi, in Kenya, e successivamente da una rete di antenne sparse in varie zone del pianeta”, ha detto il direttore di volo Leop Mtg di Telespazio, Ernesto Cerone. Circa 11 giorni, 24 ore al giorno, di ricezione e trasmissione dati relativi a migliaia di parametri necessari per conoscere lo stato di salute del satellite, operare l’accensione e il dispiegamento degli strumenti e comandare le 4 accensioni necessarie a portare il satellite nell’orbita finale a 36mila chilometri di quota.