Il Giappone incontra l’Abruzzo al teatro Marrucino di Chieti. Il 19 luglio alle ore 21, con ingresso libero, il pubblico potrà assistere alla proiezione di un documentario sulle “connessioni nascoste” di Alessia Ambrosini
Cosa hanno in comune un birrificio di Pretoro, le Farchie di Fara Filiorum Petri, la statua di un sacerdote gesuita a Piazza San Giustino, una piazza di Colle di Macine con le guerre per il potere nel Giappone del XVI secolo, la diffusione del Cristianesimo nel Sol Levante e la sua trasformazione in potenza industriale? Le risposte a questi misteri saranno svelate il 19 luglio alle ore 21 nel teatro Marrucino di Chieti: con ingresso libero, infatti, il pubblico potrà assistere alla proiezione del documentario “Giappone-Abruzzo: le connessioni nascoste” di Alessia Ambrosini, coprodotto da Monti&Ambrosini Srl e Fondazione PescarAbruzzo che a novembre, nella sua versione doppiata in giapponese, sarà presentato anche nel Paese del Sol Levante nelle città di Minami-Shimabara e Fukuoka.
“Abbiamo voluto dedicare questo documentario alla memoria di Marisa Di Russo”, dice Alessia Ambrosini, regista e autrice dell’opera “studiosa di livello internazionale della figura di padre Valignano e autorevole rappresentante della cultura italiana a Tokyo, tanto da ricevere anche un’onorificenza dal governo per il contributo fornito in oltre vent’anni di insegnamento della lingua e della cultura del nostro Paese”. Girato tra il Tokyo, Osaka, Nagasaki, Minami-Shimabara e – per l’Abruzzo – tra il capoluogo teatino e altri luoghi della nostra Regione importanti nell’economia del racconto, il documentario fa emergere diverse figure di spicco che nel corso del tempo hanno costruito e mantenuto un legame ideale fra i due luoghi.
Tra queste, spiccano il missionario gesuita Alessandro Valignano, la cui tumultuosa storia sembra scritta da un autore di romanzi d’avventura e l’ambasciatore del Regno d’Italia, conte Raffaele Barbolani da Colle di Macine che costruì relazioni diplomatiche addirittura più solide di quelle che il Giappone intratteneva con altre potenze europee. Nel suo dipanarsi, il documentario conduce lo spettatore attraverso percorsi inusuali, che collegano tramite la festa del fuoco Fara Filiorum Petri e la città giapponese di Sukagawa, e tramite la forza della musica Francesco Paolo Tosti, e dunque Ortona, con Nara, una delle antiche capitali imperiali.
“Giappone-Abruzzo: le connessioni nascoste” contiene molte altre storie di luoghi e di persone che interessano tutta la Regione, da Pescara a L’Aquila, da Tollo ad Atri, tutte legate da un filo rosso il cui altro capo si annoda alle pendici del Monte Fuji, che gli spettatori potranno ascoltare in una sera di mezza d’estate, comodamente seduti nelle poltrone del teatro Marrucino, ma volando con l’immaginazione in un altro mondo e in un altro tempo.