“Una tragedia annunciata”. Così Dario Febbo, già direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, sulla morte della mascotte d’Abruzzo
Al Tg8 Febbo si rivolge ai cittadini: “Gli orsi sono animali selvatici, non peluche. Da sempre sono scesi nei paesi per cibarsi di pere o mele ma la notizia è rimasta lì, ora, con i social media, tutto è amplificato e così si vede gente accorrere per fotografare gli orsi, avvicinandoli senza pensare che potrebbero rappresentare un pericolo, ad esempio mamma orsa per difendere i suoi cuccioli, anche per la propria incolumità”. D’altronde gli uomini hanno ristretto ancora di più l’habitat degli animali selvatici costretti, dunque, a scendere a valle. Tornando alla vicenda di Juan Carrito domandiamo a Dario Febbo perché non fosse ancora in letargo: “A causa delle temperature miti delle settimane scorse, e il letargo dell’orso è comunque breve, circa 4 mesi, con risvegli soprattutto tra gli esemplari maschi”.
Quale sicurezza sule strade? “Segnaletica verticale che indica la presenza di attraversamenti di animali selvatici e di ecodotti, già adottati in altri paesi”. Ciao Juan Carrito, eri uno di noi, abruzzese forte e gentile, che la sua morte porti a un serio piano di tutela degli animali selvatici e al buon senso dei cittadini.