L’Aquila “è una città che ha una storia molto densa, ricca di spunti, di identità, di comunitarismo”. È importante la scelta di farne la Capitale Italiana della Cultura 2026 “perché può essere un momento in cui la città fa conoscere a tutta l’Italia, ma si spera al mondo intero, se stessa, i suoi valori. Poi possiamo dire che così chiudiamo la dolorosa pagina del terremoto”.
Lo ha detto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano oggi a La vita in diretta, condotta da Alberto Matano, su Rai1. “La ricostruzione all’Aquila c’è stata, c’è ancora qualcosa da fare, ma è a un ottimo punto. Chiudiamo questa ferita.
Questa città puntando sui valori della cultura potrà guardare in avanti” ha sottolineato il ministro. Dal prossimo anno ci sarà anche la Capitale italiana dell’Arte contemporanea, ha fatto presente poi Matano. “Accanto alla Capitale della Cultura che hanno creato i miei predecessori e alla Capitale del Libro, ho voluto creare la Capitale dell’Arte contemporanea con uno slogan da giornalista: noi dobbiamo creare il passato del futuro. Significa che fra cento, duecento anni, noi dovremo avere qualcosa che ricorda l’età a noi contemporanea. Vogliamo dare la possibilità ai giovani artisti di recarsi nella città che sarà proclamata per un anno Capitale dell’Arte Contemporanea per produrre qualcosa, secondo i loro desideri, spiritualità, aspettative e creatività, che nei secoli a venire resterà come segno del tempo che noi stiamo vivendo”, ha spiegato il ministro Sangiuliano.