Il gruppo dei migranti, salvati sabato scorso in acque internazionali dalla Life Support Emergency e in viaggio verso il porto di Ortona, è composto da 38 uomini adulti e 2 minori non accompagnati, partiti dalla Libia e provenienti da Egitto, Siria, Bangladesh, Pakistan e Sudan. Le polemiche di “Si Abruzzo”: “Procederemo con un’interrogazione parlamentare al ministro”
A rendere nota la composizione del gruppo è la Prefettura di Chieti, chiamata a gestire le operazioni di prima accoglienza, all’arrivo della nave panamense, che per la seconda volta attraccherà in Abruzzo. L’arrivo dei 40 migranti, in viaggio tra le onde dell’Adriatico alla ricerca di un approdo sicuro, è previsto per il primo pomeriggio di domani. Si tratta del quinto sbarco in regione dall’inizio del 2023. Le operazioni di prima accoglienza si svolgeranno tutte sulla banchina del porto di Ortona e, considerate la macchina organizzativa già rodata e l’assenza di criticità particolari segnalate nel gruppo, presumibilmente già nella serata di domani i 40 migranti troveranno sistemazione nelle sedi assegnate dalla Prefettura dell’Aquila, che in regione svolge il ruolo di coordinamento nella ripartizione tra le quattro province abruzzesi. Dato il loro esiguo numero, i 40 migranti, attesi per domani, dovrebbero quindi restare tutti in regione.
Dalla Prefettura di Pescara intanto arriva l’appello ai cittadini per mettere a disposizione strutture idonee per ospitare gli ultimi arrivati. Sfumata infatti l’ipotesi di una prima sistemazione dei nuovi migranti negli spazi dell’interporto di Manoppello, non autorizzati dalla Regione per problemi di sicurezza, quelli destinati alla provincia di Pescara potrebbero nelle prossime ore trovare un’ospitalità provvisoria in una delle sei tende, allestite in contrada Colle Sant’Andrea nel territorio comunale di Manoppello, dove già da mesi è operativo un Cas per l’accoglienza dei migranti fuggiti da guerre, fame e povertà. Al centro di accoglienza straordinaria, gestito dalla società cooperativa Nuvola a cui fanno capo anche altri Cas non solo in provincia di Pescara ma anche altrove in regione, dunque si affiancheranno sei tende capaci di ospitare sei migranti ciascuna, che diventeranno così un’estensione stessa del Cas di Manoppello, allestito sui terreni dell’agriturismo Moffa, in contrada Sant’Andrea a Manoppello.
Per i migranti in arrivo a Ortona, la sistemazione nelle tende sarebbe però un’extrema ratio, per un tempo limitato e in attesa di una collocazione più adeguata, legata al fatto che in provincia di Pescara al momento mancano edifici e locali per l’accoglienza, ragione per cui la Prefettura in queste ore lancia un appello ai cittadini perché mettano a disposizione strutture inutilizzate per l’ospitalità dei migranti. Mediazione culturale, assistenza legale, vitto e alloggio, assistenza sanitaria, etnico-culturale e scolastica e integrazione anche lavorativa sono alcune delle attività che saranno gestite dal Cas di Manoppello, che attende una parte di migranti in arrivo per domani a Ortona.
Licheri (SI): “Gravissima la tendopoli annunciata a Manoppello, come AVS procederemo con un’interrogazione parlamentare al ministro competente. È inaccettabile la notizia di queste ore in cui si procederà a organizzare delle tendOpoli a Manoppello per sistemare i migranti in arrivo a Ortona.Seppur si dica che la sistemazione nelle tende sarebbe però un’extrema ratio, per un tempo limitato e in attesa di una collocazione più adeguata, questa è l’ennesima dimostrazione che dal governo nazionale a quello regionale il centrodestra continua a fare mera propaganda sulla pelle dei più deboli. Non solo non è tollerabile una sistemazione di questo tipo perché si lede la dignità delle persone e si creano ghetti ma non è normale lo scaricabarile che porta i piccoli comuni a gestire processi di migrazione che sono internazionali e che come da anni sosteniamo vanno gestiti diversamente”.
“Nemmeno negli anni più difficili dell’emergenza migratoria, si era arrivati ad una situazione del genere: come alleanza verdi sinistra procederemo ad interpellare il ministro degli interni per chiedere conto di un fatto tanto grave. Urge un modello di accoglienza diffusa concertato e pensato da tutti i livelli istituzionali insieme alle associazioni per accompagnare sopratutto i tanti minori non accompagnati che sono già vittime di lunghi e pesanti viaggi della speranza per da loro loro un futuro dignitoso e metta al centro la dignità della persona. In Abruzzo ci sono tante competenze e professionalità per svolgere bene questo obiettivo insieme alle istituzioni. Purtroppo questa è l’ennesima conferma che attualmente ci stia governando un personale politico di bassissimo livello, incompetente, inetto presuntuoso e pericoloso per la nostra Regione”. Così in una nota Daniele Licheri – Segretario Regionale Si Abruzzo.
“Come spesso accade, la destra urla la sua propaganda e poi si dimostra incapace di governare le complessità e le emergenze. Meloni e Marsilio hanno costruito un pezzo importante della narrazione di Fratelli d’Italia e del Governo sui blocchi navali e sui porti chiusi – sulla pelle delle persone più deboli – e hanno contribuito a smantellare i sistemi di accoglienza diffusa. Negli ultimi mesi abbiamo invece assistito a un significativo incremento degli arrivi nel nostro Paese, a dimostrazione della siderale distanza tra propaganda politica e realtà. Ora la scelta disumana delle tendopoli, anche nella nostra Regione, senza alcun riguardo per la dignità delle persone, in piena estate e dopo i lunghi e faticosi viaggi in mezzo al mare, resi ancora più difficili dalla scelta del Governo di non agevolare gli sbarchi nei porti più vicini. Il fallimento della destra, a tutti i livelli di Governo, è evidente. È necessario ripristinare un sistema di accoglienza diffusa, coinvolgendo le istituzioni locali, i Comuni e il Terzo settore, rifuggendo da logiche di contenimento e ghettizzazione e favorendo un sistema di integrazione vero. Chiederemo ai nostri parlamentari di sollecitare il Governo in questa direzione. Marsilio faccia qualcosa, invece di limitarsi, come sempre in questi ultimi anni, ad interpretare il ruolo del dirigente politico di Fratelli d’Italia. Riteniamo sia urgente e non più rinviabile convocare un tavolo regionale con le forze sociali e del terzo settore che si occupano dell’emergenza al fine di rimuovere quanto più velocemente possibile lo scandalo delle tendopoli.” Daniele Marinelli, Segretario Pd Abruzzo.