“Lo so che è un animale che ispira la simpatia di un peluche, però non è questo”. Per capire perché l’orsetto Juan Carrito è stato ancora una volta allontanato dai centri montani che era abituato a frequentare, Roccaraso su tutti, bisogna partire proprio da questa considerazione che Lucio Zazzara, presidente del Parco nazionale della Majella, ha rilasciato al microfono del Tg8
“Carrito è un predatore ed è un animale che se pensa che qualcuno voglia prendergli la preda o semplicemente quello che sta mangiando può avere reazioni pericolose, provocate anche solo da un cane che gioca in modo più aggressivo o semplicemente da un uomo che accorcia un po’ troppo le distanze”.
Lucio Zazzara, presidente del Parco nazionale della Majella, al microfono del Tg8 ha risposto alle polemiche sulle operazioni che hanno portato alla cattura dell’orsetto e all’allontanamento dai luoghi antropizzati che lo hanno visto protagonista di numerose scorribande.
Il cucciolo di plantigrado si trova ora nell’Area faunistica dell’orso bruno del Parco nazionale della Majella.
«Naturalmente non poteva essere lasciato nell’ambiente di Roccaraso perché le persone si stavano abituando alla sua presenza, ma l’incidente è sempre in agguato. Per questo è stata progettata la sua cattura con lo spostamento in un’area appositamente preparata per lui, dove non avrà contatti con le persone per imparare a staccarsi dall’ambiente antropizzato per poi abituarsi a una nuova immissione in un ambiente naturale, dove cercheremo di indurlo a restare.»
Nell’Area faunistica dell’orso bruno di Palena l’orsetto Juan Carrito dovrà, dunque, essere rieducato alla natura per poi essere trasferito in alta montagna col vantaggio della bella stagione, dove, si spera, potrà finalmente ritrovare il suo habitat naturale.