A poco più di un mese dalla scoperta della seconda specie di granchio blu nel mare Adriatico, ecco spuntare un nuovo ‘intruso’: è il granchio crocifisso Charybdis feriata, originario delle acque tropicali e subtropicali dell’Oceano Indiano e Pacifico
Il primo esemplare, probabilmente introdotto dal trasporto navale, è stato pescato al largo delle coste di Senigallia ed è ora sotto la lente dei ricercatori dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona (Cnr-Irbim). Il granchio crocifisso, spiegano gli esperti, è un predatore di grandi dimensioni: gli esemplari maschi possono arrivare a pesare un chilogrammo e la specie è ampiamente commercializzata nelle aree di origine. Nel Mediterraneo il granchio crocifisso è stato segnalato per la prima volta nel 2004 al largo di Barcellona. Ad oggi esistono pochissimi avvistamenti di questa specie, compreso un recente ritrovamento nel golfo di Genova nel 2022 e a Livorno nel 2015, sempre vicino a grandi porti. Secondo i ricercatori, la presenza di questa specie in Adriatico è da attribuirsi allo stesso vettore che ha introdotto il più noto granchio blu Callinectes sapidus, ovvero il trasporto navale.