Un film di Massimo Tarducci che racconta l’avventura umana e politica della grande politica e attivista Lidia Menapace: dagli anni della Resistenza alla lotte delle donne e al pacifismo radicale. Senza perdere mai la tenerezza del suo essere donna tra le donne
“Ritroviamo più attuali che mai le parole della partigiana pacifista nel film Per Lidia Menapace, appunti di viaggio a Bolzano che ci restituisce una Lidia spiritosa, resistente, come lo è stata fino al 2020 quando il Covid purtroppo se l’è portata via a 96 anni”. Così il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo anticipando l’evento di questa sera, al Cine Teatro Sant’Andrea di Pescara alle ore 20.30.
“Il film di Tarducci ci fa ritrovare la sua gioia di vivere, di incontrare, di spostarsi, di conoscere, di ospitare, in un flusso di immagini di partenze e arrivi, di stazioni e treni su cui amava viaggiare sempre rigorosamente in seconda classe. Lidia Menapace era un’insegnante, una ricercatrice (fu cacciata dall’Università del Sacro Cuore nel 1968 per aver preso posizione con uno scritto dal titolo Per una scelta marxista). È stata donna impegnata in politica e senatrice eletta nelle liste di Rifondazione comunista, partito a cui era iscritta fin dalla sua nascita nel 1991. Ma prima di tutto Lidia Menapace era una partigiana”.
«Sono una ex insegnante, una ex parlamentare, ma non una ex partigiana», dice perentoria nel film. «Perché essere partigiani è una scelta di vita».