Pescara: “Una Città fuori controllo”

Il G7 a Pescara inevitabilmente creerà numerosi disagi ai cittadini ed ai commercianti delle zone rosse interessate dall’evento

Simona Barba, consigliera comunale di Pescara, in una nota sottolinea che:

“In attesa di capire come vivremo la settimana del G7, in una città controllata e ristretta nei nostri movimenti, sappiamo al contrario di vivere in una città senza controllo: la rincorsa dei finanziamenti e fondi, dal PNRR a fondi ministeriali, ci presenta una città per la quale non riusciamo a vedere il suo futuro e i suoi obiettivi.

La riqualificazione di Corso Umberto in ritardo su tutti i cronoprogrammi per gli inconvenienti dovuti ai sottoservizi, che hanno addirittura minato l’obiettivo di piantagione, visto che il verde è stato sottoposto a invasioni delle aiuole da parte di pozzetti e cavidotti.

La riqualificazione di via Andrea Doria, i cui ritardi sono imputati alle autorizzazioni e rapporti con il Demanio Marittimo, lavori che aumenteranno la sezione stradale di 70cm e che daranno una area pedonale che sarà interdetta ai cittadini per questioni di Demanio.

La riqualificazione di Viale Primo Vere, bloccata per non avere seguito le prescrizioni della Soprintendenza, che ha visto gli alberi coevi di D’Annunzio sacrificati.

Il palazzetto in via Di Girolamo, che sconta nei ritardi l ‘aver voluto collocare l’intervento in una area non prettamente idonea per caratteristiche geologiche, ritardi che potrebbero inficiare i finanziamenti ottenuti dal PNRR e far ricadere i costi sulle casse comunali.

Il Cantiere di riqualificazione del Matta, abbandonato da anni, anche questo con i finanziamenti in bilico. Il cantiere di Piazza Alessandrini, di viale Regina Elena, e altri, con blocchi dei lavori dovuti a contenziosi con le imprese. Il grande intervento sull’area di risulta, senza coordinamento alcuno, né nella sua progressione, né nel suo dettaglio esecutivo nella sua totalità, che sta portando il centro città nel caos, con il futuro inserimento anche della sede della Regione, senza particolari studi sul suo impatto in termini di traffico e vivibilità. Sappiamo solo i costi: più di 50 mil per una nuova sede quando non c’è una vera gestione patrimoniale degli altri immobili della Regione.

Una Riserva Dannunziana abbandonata, senza gestione, deturpata anche dall’intervento di un esbosco non controllato che ha minato la sua rinascita. Piani di abbattimento degli alberi che non corrispondono a piani di nuove piantagioni e manutenzione del verde: perderemo a esempio i pini se non si trovano urgentemente i fondi per curarli in modo efficiente dalla cocciniglia. E tanti altri sono i contenziosi, i cantieri in ritardo, le nuove viabilità non attentamente studiate, come nel nuovo nodo via Pantini e lo svincolo circonvallazione sud.

E tutto questo mentre i privati senza controllo avanzano nei loro progetti, come l’investimento sull’ex cementificio, la muraglia sul lungomare sud che sarà creata tra la costruzione di nuove palazzine e l’hotel De Cecco, l’intervento sulle aree ex Di Bartolomeo, le ultime case di Borgo Marino Nord che saranno presto demolite per un nuovo edificio anonimo, il nostro tessuto edilizio storico minore a due e tre piani che viene trasformato in palazzine da innumerevoli piani.

E in questo scenario non si trova nessuna pianificazione per le periferie, nessuna visione per una vera mobilità pubblica, con il filobus che ormai è diventato una creatura mitologica, le cui narrazioni sono intergenerazionali, con gli avvistamenti diventati materia di scommessa.

Nessuna visione per il futuro di una città che si appresta a fondersi con altri due comuni. Tanti i temi ma nessun dialogo, con il Sindaco che si nega alla partecipazione, sia verso i cittadini e le cittadine, sia verso le consigliere e i consiglieri, disertando costantemente le Commissioni Consigliari, negando così valore alla rappresentanza degli eletti dalla città.

Con chi si confronta il Sindaco a noi non è dato saperlo.
E come nelle migliori società dello spettacolo, ci si loda per la promozione cittadina, come il video sul G7, il cui incipit è un “sol dell’avvenire” che si fonde nei simboli della sostenibilità e della vivibilità degli SDGs. E la confusione è tanta”. Conclude la consigliera comunale Simona Barba.

 

Fabio Lussoso: