L’Abruzzo come Olanda e Germania con prostitute regolarmente iscritte ad un registro e che pagano le tasse in cambio di assistenza sanitaria e fornitura di materiali.
L’Abruzzo come Olanda e Germania con prostitute regolarmente iscritte ad un registro e che pagano le tasse in cambio di assistenza sanitaria e fornitura di materiali. Una proposta, certamente anche provocatoria, contenuta in un progetto di legge presentato nei giorni scorsi dal consigliere regionale del gruppo misto, ex Movimento 5 Stelle, Leandro Bracco. Un modo di ‘legalizzare’ la prostituzione ‘per la tutela della salute e per sottrarre il mercato della strada dal controllo della criminalità’-spiega Bracco. Ora la proposta di legge regionale comincerà l’iter in commissione prima di approdare in aula, sempre che sia verificata la competenza sull’argomento della Regione. Scendendo nei dettagli della proposta si trovano alcuni passaggi assai ‘ singolari’: si prevede, ad esempio, che siano le Camere di commercio ad istituire un ‘Registro regionale degli esercenti l’attività di prostituzione’. L’iscrizione, che sarà gratuita, mediante una semplice autocertificazione, darà diritto a ogni ‘esercente’ alla fornitura gratuita di preservativi, pillole anticoncezionali, prodotti per l’igiene, ma anche a visite mediche periodiche e all’assistenza psicologica in caso di gravidanza non desiderata. La tassa viene fissata in 1.500 euro all’anno, a prescindere dai proventi percepiti, da versare entro il 30 giugno di ogni anno. Spetterà alla Regione Abruzzo l’attività di accertamento e riscossione della tassa e l’invio della diffida in caso di mancato pagamento della riscossione coattiva. Una proposta destinata a far molto discutere ben oltre i confini abruzzesi.