Stop alla caccia nell’area di Parco dove vivono i cuccioli di Amarena

“Sospesa la caccia al cinghiale fino al 30 novembre all’interno di aree circoscritte ricomprese nel territorio dei comuni di Pescina, Gioia dei Marsi e Lecce dei Marsi a tutela dei cuccioli dell’orsa Amarena”

Facendo seguito alla richiesta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise di assicurare le migliori condizioni di tranquillità e tutela della coppia di giovani orsi marsicani orfani della femmina Amarena, dopo aver incontrato il mondo venatorio, che ringraziamo per la sensibilità mostrata, si è convenuto di sospendere la caccia al cinghiale fino al 30 novembre prossimo all’interno di aree
circoscritte ricomprese nel territorio dei comuni di Pescina, Gioia dei Marsi e Lecce dei Marsi.

Con l’impegno ad attivarsi immediatamente per il recupero dei giorni di sospensione nel mese di gennaio”. È quanto dichiarano Emanuele Imprudente, vicepresidente della Giunta regionale abruzzese e assessore ad Agricoltura, Caccia, Parchi e Riserve e Giovanni Cannata, presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) preannunciando la misura di mitigazione dei rischi, fino al periodo del letargo, per i due giovani esemplari di orso bruno marsicano rimasti a 8 mesi, il 31 agosto, orfani della madre Amarena, fucilata a San Benedetto dei Marsi dal proprietario di una norcineria, il 56enne Andrea Leombruni.
Per i due esemplari, avvistati a più riprese dai tecnici del Pnalm, sembrano quindi scongiurati i primi pericoli legati all’improvvisa assenza della madre, dalla quale non si sarebbero per natura distaccati ancora per un anno circa. La popolazione di orsi bruni marsicani è composta da poco più di 50 individui, stando all’ultima stima formale realizzata nel 2014. Le femmine sarebbero meno di 20 e non sono estremamente prolifiche: uno massimo due cuccioli a parto è la media attestata. Non si riproducono prima dei 4 anni e difficilmente oltre i 25.
L’orsa Amarena si era distinta e resa nota al mondo con le sue due ultime cucciolate per aver dato vita nel 2020 a 4 esemplari, di cui Juan Carrito, l’orso particolarmente confidente che è stato investito da un’auto il 23 gennaio a Castel di Sangro, e nella primavera 2023, venendo allo scoperto con i due cuccioli ora rimasti orfani.