Per un anno, la “Ragazza in lutto” è sparita nel nulla. Impacchettata con del cellophane nero e portata con un furgone in Italia, lasciata in una soffitta di un casolare di Sant’Omero. Il 10 giugno del 2020, dopo una lunga e complessa indagine dei Carabinieri di Alba Adriatica e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dell’Aquila, la preziosa opera è stata ritrovata
Una riproduzione della “Jeune fille triste” del Bataclan (Giovane ragazza triste) all’interno del Comando Provinciale Carabinieri di Teramo.
La storia di quest’opera, di pregiata caratura artistica e soprattutto di immenso valore simbolico, è legata a doppio filo con i Carabinieri di Teramo. E, per ricordare il ruolo fondamentale che i Carabinieri ebbero nel recupero di questo dipinto, gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata – corso di fotografia dei beni culturali – dopo essersi liberamente ispirati all’opera mediante una duplicazione fotografica dell’originale ed averla stampata su supporto in alluminio, hanno deciso di donarla al Comando Provinciale dei Carabinieri di Teramo, all’interno del quale è stata stabilmente collocata ed esposta a tutti i cittadini che si rechino in caserma.
L’opera originale, certamente, crea una emozione che trafigge, anche chi non ha uno sguardo avvezzo all’arte e ne resta folgorato. Per questo e molto altro la “Ragazza triste” non sarà mai solo un semplice murales. Banksy, lo street artist inglese, di cui nessuno conosce la vera identità, l’ha disegnata su una porta del Bataclan in memoria delle 90 vittime dell’attacco terroristico, avvenuto in Francia nel 2015. Il capo reclino, il dolore che scende dal volto come una pioggia, il velo che la fa assomigliare a una Madonna contemporanea, un fermo immagine diventato un simbolo contro l’orrore del terrorismo. La Ragazza addolorata – un altro dei suoi tanti nomi come la Ragazza in lutto, la Donna velata o la Ragazza che piange – con il tempo é diventata un punto di riferimento ove portare un fiore, dire una preghiera, fermarsi per un minuto di raccoglimento.
Ma la notte del 26 gennaio del 2019 quest’opera unitamente all’emozione che trasmette è stata asportata: una banda di incappucciati con una smerigliatrice angolare ha tagliato il pannello della porta del teatro di Parigi, sottraendo il dipinto.
Il 14 luglio 2020, nel giorno della Festa nazionale francese, il dipinto è stato formalmente restituito alla Francia nelle mani dell’ambasciatore Christian Masset. Quindi l’opera, sempre a bordo di un furgone ma questa volta nelle mani sicure dei Carabinieri è stata fatta rientrare in Francia.
Con questa donazione l’Accademia delle Belle Arti di Macerata ha voluto ringraziare i Carabinieri per la meritoria attività investigativa e di recupero svolta, sottolineando il ruolo decisivo del territorio teramano nel ripristino della legalità.