“Siamo pronti ad aiutare, come siamo stati aiutati, a restituire quanto abbiamo imparato, a contribuire con la nostra esperienza alla ripresa della vita che deve continuare”. Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in una lettera inviata alle ambasciate italiane di Siria e Turchia
Biondi ha rivolto il pensiero della comunità aquilana alle popolazioni straziate dal terremoto e a quanti, in queste ore, sono impegnati nelle operazioni di soccorso. “Solidarietà, vicinanza e sostegno”, sono i sentimenti espressi dal primo cittadino che ha ricordato la tragedia che ha colpito il capoluogo d’Abruzzo e altri 56 comuni del cratere il 6 aprile 2009, evidenziando l’importanza del sostegno fornito dallo Stato, dagli italiani e dai Paesi di tutto il mondo che “si strinsero intorno al nostro dramma” contribuendo fattivamente al percorso di ricostruzione.
In questi anni “abbiamo ospitato delegazioni straniere che cercavano nel nostro modello e nei nostri tecnici, risposte a simili vicende che, purtroppo, si ripetono – anche se con diversa veemenza – in ogni parte del globo. Abbiamo imparato cosa voglia dire dormire all’addiaccio, razionalizzare acqua e alimenti, e poi a rialzarsi”.
Per questo, a nome dell’intera comunità locale “colpita profondamente dalla tragedia che ha sconvolto le comunità turca e siriana”, il sindaco ha messo a disposizione le competenze acquisite.