Emozionante osservazione di una guardia WWF del nucleo di Firenze che ha fotografato un gruppo di 30 cicogne in sosta nella Val di Sangro
La Cicogna bianca è un uccello migratore che non è raro osservare in Abruzzo durante i periodi di spostamento, ma vederne un gruppo così nutrito è sempre una grande emozione. Le cicogne, infatti, all’arrivo della primavera, migrano dalle zone dove trascorrono l’inverno in Africa, verso nord, nei luoghi di nidificazione (e viceversa nella stagione autunnale) affrontando un viaggio molto lungo e non è raro osservarle mentre solcano i cieli con la tipica formazione a V.
Con il becco, il collo e le zampe particolarmente allungati e il piumaggio bianco e nero, la Cicogna bianca è una specie facilmente riconoscibile, che desta da sempre curiosità e ammirazione. In molti paesi del Nord Europa l’arrivo delle cicogne in primavera viene accolto come un buon auspicio e un augurio. In Italia è nidificante in alcune regioni e protetta da alcune direttive (Allegato I della Direttiva Uccelli – 79/409/CEE e Specie oggetto di tutela secondo l’Articolo 2 della Legge 157/92). Le cicogne generalmente formano una coppia che resta insieme per tutta la vita e fanno un nido molto grande, anche con più di 2 metri di diametro, in genere in un punto in alto sul territorio come su pali, campanili e abitazioni. Tendono a scegliere sempre gli stessi posti per nidificare, che dunque vanno attentamente tutelati e conservati.
“L’importante segnalazione di Riccardo Galgano – aggiunge Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo – ci ricorda che bisogna prestare attenzione per quelle aree presenti in Abruzzo, altopiani, aree umide, prati soggetti ad allagamento, fondamentali per gli uccelli in migrazione, che in essi trovano siti per la sosta e l’alimentazione. Questi animali possono affrontare viaggi di migliaia di chilometri e sarebbe imperdonabile distruggere i luoghi che utilizzano per ristorarsi durante il viaggio.”
Le cicogne, infatti, pur essendo la popolazione italiana in incremento, restano soggette a diverse minacce come la distruzione degli habitat di alimentazione, le uccisioni illegali e le collisioni con le linee elettriche. Per queste ultime esistono le Linee Guida dell’ISPRA che indicano come intervenire per la messa in sicurezza e che sarebbe doveroso mettere in atto.