Con 13 file.rar suddivisi per reparti ospedalieri, il gruppo hacker Monti ha aggiornato la pubblicazione dei dati di operatori sanitari e pazienti (cartelle cliniche, diagnosi oncologiche, aborti, malattie croniche e fisioterapie), così come informazioni organizzative. Una mole di 386 gigabyte che completerebbe il pacchetto di oltre 522 giga di dati trafugati dalla Asl dell’Aquila la notte del 3 maggio
La nuova pubblicazione, disponibile nello spazio anonimo del deep web aperta dagli hacker per la gestione dei dati relativi a questo crimine informatico, è accompagnata da un messaggio in cui viene sottolineato che “non è stata avanzata alcuna richiesta di riscatto, i media si sono inventati l’importo”.
Una condizione quest’ultima in parziale contraddizione con messaggi precedenti, in cui si chiedeva invece ai vertici di Regione Abruzzo e Asl di arrivare a un accordo. Lo stesso presidente della Regione Marco Marsilio, ha fatto più volte riferimento a un riscatto, sottolineando la volontà di non voler pagare alcuna somma.
Intanto, sono arrivate le prime azioni legali dei cittadini all’Azienda sanitaria in merito ai gravi disagi provocati all’attività ospedaliera, così come in relazione alla gestione dei dati sensibili.