Coronavirus, coppia bloccata a Cuba, l’appello della figlia Denise: “Riportate la mia famiglia a Pescara.” Melvin e Anastasia da 4 mesi si trovano all’Avana ed hanno speso tutti i soldi per tentare di rientrare, con prenotazioni di voli mai rimborsati.
Denise Iaciancio non si arrende, continua a chiedere aiuto per far tornare la sua famiglia in Italia. L’appello di Denise corre sui social e la vicenda è stata raccontata da Ylenia Gifuni sulle pagine de Il Centro. La coppia di pescaresi, Anastasia Benotti e Melvin Ramirez, cubano di nascita, di 56 anni e 58 anni, sono bloccati dal 22 gennaio scorso all’Avana a causa dell’emergenza coronavirus e non per vacanza o nei villaggi turistici. Non riescono a tornare in Italia, dopo aver investito 2mila euro in voli mai partiti e mai rimborsati. Denise non rivede la sua famiglia da 4 mesi e ha lanciano un appello accorato sui social. Come riferisce Denise Iaciancio, ieri per l’ennesima volta la coppia ha telefonato all’ambasciata d’Italia a Cuba, ma l’unica soluzione prospettata sarebbe quella di ottenere un prestito per pagare un volo commerciale a prezzi esorbitanti. Le condizioni in cui vivono Anastasia e Melvin sono drammatiche, dice Denise. Con lo scoppio dell’epidemia e i primi contagi da coronavirus, all’Avana hanno chiuso le strade, bloccato i mezzi pubblici e imposto il coprifuoco. I banchi dei negozi sono vuoti da settimane, non c’è più niente da mangiare. Anche le comunicazioni con l’Italia sono problematiche a causa dei costi proibitivi della connessione Internet. Intanto il giornalista Pierluigi Spiezia, componente del Cram, ha scritto al console italiano Giulio Del Federico all’Havana, che è proprio di Pescara, il quale gli ha comunicato di prendere a cuore la vicenda. Spiezia spiega che questo non è l’unico caso visto che anche altri Italiani a Cuba vivono la stessa situazione.